HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIL’Università del Molise dedica un dipartimento a Tiberio Vincenzo

L’Università del Molise dedica un dipartimento a Tiberio Vincenzo

CAMPOBASSO. 1945, l’Europa è in ginocchio, seppellita sotto le proprie macerie. Tra innumerevoli problemi i sopravvissuti cercano di ricostruire intere nazioni. A modo suo, contribuisce anche la scienza: Alexander Fleming riceve il Nobel per la medicina. Passano solo due anni e vengono ritrovati in una biblioteca una raccolta di scritti tra cui ‘Sugli estratti di alcune muffe’, datato 1895 e firmato Tiberio Vincenzo.

Mezzo secolo prima del premio Nobel, quindi, il giovane ricercatore molisano Tiberio Vincenzo già si era occupato di un qualcosa che in seguito avrebbe avuto il nome di penicillina, il noto antibiotico.

Proprio per ridare la giusta fama e importanza ad un uomo di indubbio spessore scientifico, si è conclusa poco fa la cerimonia d’intitolazione al suo nome del ‘Dipartimento di medicina e scienze della salute’ dell’università degli studi del Molise.

Un modo, appunto, per ricordare alle nuove generazioni di studenti l’esempio di Tiberio e la sua passione per lo studio, paziente, continuo, pieno di sacrifici e rinunce necessari per amore della disciplina e per il progresso del genere umano.

Tra l’altro, va ricordato che i tentativi fatti dal giovane scienziato nativo di Sepino, spesso avvennero in condizioni di scarse possibilità materiali, a dimostrazione che, a volte, la ricerca scientifica può dare grandi frutti anche se non è condotta presso iper tecnologici centri o strutture.

Ad ogni modo, alla cerimonia odierna, hanno preso parte due nipoti del ricercatore, la biologa Anna Zuppa Covelli e il medico Giulio Capone. Assieme a loro molti invitati tra cui citiamo almeno Italo Testa dell’Accademia Staia, Michele Rinaldi presidente dell’ordine dei Farmacisti di Campobasso, Carolina De Vincenzo presidente dell’ordine dei Medici di Campobasso, docenti universitari e autorità varie.

In chiusura, ricordiamo alcune curiosità sulla vita di questo grande uomo: secondo alcuni esperti, Tiberio andrebbe considerato come il primo scienziato a scoprire il potere degli antibiotici. Frequentando l’università di Napoli, soggiornò presso dei parenti ad Arzano e si innamorò di una cugina che finì con lo sposare solo dopo una lunga serie di problemi legali, etici e militari. Infine, nemo propheta in patria sua (nessuno è profeta nella propria patria): Vincenzo, alla fine dell’800, non riuscì a vincere un bando nel piccolo comune di Campobasso come ufficiale sanitario nonostante titoli e capacità. La città si è fatta perdonare dopo più di un secolo d’allora. Della serie meglio tardi che mai.

G. C.

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