Malore per Gianni Tonelli, segretario del Sap in sciopero della fame

ROMA. La segreteria provinciale di Isernia del Sap, uno dei maggiori sindacati di polizia, ha emesso un comunicato stampa col duplice intento di esprimere solidarietà al suo segretario generale, Gianni Tonelli, alle prese con uno sciopero della fame e per darne ulteriore risalto.

Nella nota si afferma come “il segretario ha sopportato i patimenti di 43 giorni di sofferenza fisica ma il dolore più grande è stata l’indifferenza delle autorità di Governo ed in particolare del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Ministro dell’Interno Angelino Alfano oltre al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a cui è stato inviato, a più riprese, un accorato appello. Un silenzio sordo e preoccupante”

Il motivo dello sciopero è ben noto, avendo avuto una certa risonanza sui media. Ad ogni modo, il comunicato ricorda come il Sap abbia già avviato “una apposita denuncia alla Procura della Repubblica contro il Capo della Polizia Alessandro Pansa e il Questore di Roma Nicolò D’Angelo per aver sospeso con false motivazioni il poliziotto F.R.. Un Agente di Polizia, già proposto per una promozione per merito straordinario, sospeso con false motivazioni e messo a mezzo stipendio con una figlia di 6 anni a carico. Nel decreto di sospensione a firma del Capo della Polizia si legge che F.R. avrebbe ‘deliberatamente prelevato materiale non più in uso al personale della Polizia di Stato per poi esibirlo…’ ad un giornalista”.

Un provvedimento esagerato ed ingiusto, per il sindacato, dal sapore di ‘punizione speciale’. Inoltre, continua la nota, “è farlocca la motivazione alla base della sanzione irrogata allo stesso Tonelli per aver indossato la maglietta ufficiale del SAP nel corso della trasmissione ‘In Mezz’ora’ di Lucia Annunziata. Una polo che non poteva essere confusa con quella della divisa poiché su gli alamari e sul petto vi era stampato in grande evidenza il logo SAP ma soprattutto sulla schiena la scritta ‘I LOVE POLIZIA’ lunga 28 cm e alta 4 cm con un cuore rosso sgargiante era a prova di ‘cretino’.

Per il sindacato, quindi, siamo di fronte ad “una inaccettabile e vergognosa azione repressiva con strumenti illeciti nei confronti di un dissenso manifestato verso chi ha debilitato l’appartato della sicurezza”. In più, conclude la nota, “tutto ciò è gravissimo ed è per questo che le Istituzioni hanno preferito ignorare la forte protesta civile e pacifica di Gianni Tonelli”, a cui va l’appoggio e la stima dei colleghi.

G. C.