CAMPOBASSO. Accoltellò la ex compagna, una donna originaria della Bulgaria, da anni residente a Busso, lasciandola agonizzante, in una pozza di sangue. I giudici della Corte d’Appello di Campobasso hanno confermato la condanna per tentato omicidio nei confronti di Massimiliano Cannata, 44 anni di Castropignano. Ma hanno ridotto la pena a 6 anni. Nel primo grado di giudizio, svolto con processo abbreviato, Cannata era stato condannato a 7 anni e 2 mesi e al regime di libertà vigilata per due anni.
La sentenza, che conferma l’impianto accusatorio, è stata emessa oggi e letta dal presidente del collegio Rossana Iesulauro. L’episodio di sangue nel gennaio di un anno fa. Dopo aver accoltellato l’ex compagna con un coltellaccio da cucina, Cannata scappò, ma fu rintracciato e fermato. Un uomo con problemi psichiatrici. All’epoca dei fatti, fu accertato con una perizia, risultava capace di intendere, ma non di volere.
A difendere la vittima, che da quell’aggressione ha subito danni gravissimi che sta lentamente recuperando, l’avvocato Giuseppe Fazio. Cannata è stato invece difeso dall’avvocato Angelo Piunno, che aveva chiesto una derubricazione del reato o una riduzione della pena. Con la conferma della condanna è stata accolta la richiesta avanzata dai medici del carcere di Campobasso e dalla Procura. Cannata, in considerazione delle sue condizioni di salute, lascerà il carcere per andare ai domiciliari in una casa di cura in provincia di Avellino.
