Fiaccole accese: Isernia difende il suo ospedale

ISERNIA. La salute è un diritto che non può diventare merce costosa e accessibile a pochi. Per questo si moltiplicano a Isernia gli appelli in vista della manifestazione di giovedì, organizzata dal comitato Veneziale Bene Comune, in difesa della sanità pubblica e in particolare dell’ospedale pentro. La fiaccolata partirà alle ore 18 da piazza della Stazione per raggiungere piazza Celestino V. L’appello degli organizzatori viene lanciato soprattutto ai cittadini, affinché facciano sentire la propria voce perché il problema riguarda tutti. Nessuno escluso.

“I cittadini – ha ribadito più volte Lucio Pastore, portavoce del comitato – devono far sentire la loro voce perché il sistema si sta degradando. Mancano medici e infermieri e non ci sono fondi per adeguare le strutture. Stanno facendo morire il nostro ospedale per consunzione.  Invitiamo tutta la popolazione a partecipare per dare un segnale forte al mondo della politica e per impedire che un bene di tutti venga distrutto per l’interesse di pochi”.  

Il capoluogo pentro si prepara a tornare in piazza dunque a un anno esatto di distanza dalla fiaccolata che,  nel marzo del 2015, vide protagonisti centinaia di cittadini, insieme a medici, infermieri, portantini, disoccupati, precari, sindaci, consiglieri provinciali,  comitati, associazioni, politici di tutti gli schieramenti. A dimostrazione che non può esserci simbolo di partito che divida, perché la sanità è un bene di tutti. “In un anno abbiamo fatto tanta strada – ha detto infine Pastore -. Siamo riusciti a far passare il concetto della difesa della sanità pubblica, si è diffusa una organizzazione territoriale, si mobilitano oltre i comitati, studenti, sindacati, movimenti politici e territoriali. Tutto è partito da lì grazie all’impegno di tanti. Ora c’è bisogno di un ulteriore sforzo per la fiaccolata del 31 che deve essere ancora più imponente. È un momento delicato ed è necessaria una forza d’urto per una svolta importante”.