Area di crisi allargata al Basso Molise, attesa per il decreto

CAMPOBASSO. Allargare l’area di crisi alla zona della costa molisana, esclusa dalla perimetrazione, di conseguenza dagli incentivi che saranno concessi dal Ministero dello Sviluppo economico. Una soluzione alla quale l’esecutivo Frattura sta lavorando, per favorire il rilancio di un territorio che soffre per la crisi dello Zuccherificio e l’abbandono della Momentive. Lo strumento sarebbe quello del riconoscimento di un’Area di crisi ‘non complessa’, con l’obiettivo di rilanciare lo sviluppo economico e favorire la nascita di nuovi posti di lavoro anche nell’area del Basso Molise.

Se a palazzo Vitale si lavora all’elaborazione della proposta, la decisione spetta comunque al Mise, chiamato a emanare un decreto delle aree di crisi industriale non complessa. Solo dopo la definizione dei parametri le regioni potranno candidare propri territori, ma le possibilità di essere inseriti in questa seconda griglia di incentivi esiste eccome. E vede l’assessore alle attività produttive Carlo Veneziale impegnato direttamente a Roma nella trattativa tecnica e politica, che coinvolge anche la delegazione parlamentare molisana.

Oltre alla costa potrebbero essere candidate anche altre zone del Molise, aree che comunque fanno i conti con la crisi del comparto industriale. Sarà poi il Ministero a stabilire quali zone hanno i requisiti per accedere agli incentivi. Così come è avvenuto per l’area di crisi complessa, una cornice che adesso va riempita di contenuti. Per portare nuovi investimenti in regione.