HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIIl ‘Piccolo Principe’ ora parla molisano: pronta la traduzione

Il ‘Piccolo Principe’ ora parla molisano: pronta la traduzione

ROCCAMANDOLFI. E’ uno dei libri più conosciuti in assoluto e adesso le avventure del ‘Piccolo Principe’ potranno essere lette anche in dialetto molisano. L’opera, dal titolo ‘Ru Prengeparielle’, è stata presentata a Roccamandolfi, grazie all’evento promosso, curato e finanziato dalla dalla Pro Loco. Il libro, stampato in quattrocento copie, sta andando a ruba. Interessati sono soprattutto i collezionisti stranieri.

“Siccome da qualche tempo sono decaduti i diritti d’autore sul Piccolo Principe di Saint-Exupery – spiega uno dei traduttori del volume, Aleandro Lombardi,l che ha collaborato all’opera insieme a Federica Urbani – oggi è possibile trovare case editrici pronte a tradurre anche in lingue e dialetti regionali il testo del libro. Alcune case editrici come la tedesca Edition Tintenfass, insieme alla società Les Amis du Petit Prince, si occupano di finanziare la traduzione in ogni lingua e dialetto possibile. Io, grazie alla proloco di Roccamandolfi, ho potuto ordinare alcune copie”.

Il libro è da collezione e ne esistono solo 400 copie in tutto. In molisano c’era solo la versione in slavomolisano, mentre finora nessuno l’aveva tradotto proprio nel dialetto che si parla in tutta la regione.

“Durante l’incontro – ha sottolineato ancora Lombardi –  si è parlato del fatto che i dialetti meridionali hanno la stessa nobiltà dell’italiano, perché le parlate del centro-sud sono riconosciute dalla Unesco come lingua napoletano-calabrese. Si è delineata un po’ la peculiarità del dialetto molisano, che è un insieme di dialetti più o meno diversi, simili ora al campano ora all’abruzzese ora al pugliese”.

La presentazione dell’opera è stata introdotta dal sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi, che ha parlato di come il capitale umano delle nostre zone sia molto forte e dell’importanza di riscoprire le peculiarità della nostra cultura. “Il presidente della Pro Loco invece – ha detto ancora il curatore dell’evento – ha introdotto il libricino e ha spiegato cosa rappresentava per Roccamandolfi avere un libro unico al mondo tradotto proprio nella nostra varietà di molisano. Io ho fatto esempi tratti dal dialetto e dall’italiano per dimostrare quanto è stato bello e difficile tradurre un libro che finge di rivolgersi ai bambini ma parla ai grandi, ed è stato comunque stato tradotto dal francese originale. Per spiegare come un significato a volte viene espresso meglio in dialetto che in italiano ho fatto vari esempi e citazioni da ‘Dire quasi la stessa cosa’, il manuale sulla traduzione scritto da Umberto Eco”.  

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