Il Pd, l’unità e le questioni irrisolte

ISERNIA. Sotto il segno di una ritrovata comunione d’intenti, il Partito Democratico di Isernia prova a sancire l’unità. Una chimera, fino a venerdì scorso, quando i parlamentari del Pd Roberto Ruta e Danilo Leva e il governatore Paolo Frattura sono apparsi insieme, in conferenza stampa, per presentare il nuovo progetto di riforma del sistema sanitario regionale. Pochi giorni dopo, con l’avvicinarsi del 17 aprile, maggioranza e minoranza Dem potrebbero bissare e convergere sul nome – a quanto pare condiviso – dell’avvocato Rita Formichelli, candidata alle Primarie.

Tutto secondo copione? Sarà, ma i malumori nel partito, secondo fonti interne, non mancano. Due le riflessioni da fare, infatti. La prima: bene l’unità su Isernia, ma perché a livello regionale i nodi rimangono irrisolti? Era stata proprio Micaela Fanelli, durante l’assemblea di gennaio nel capoluogo pentro, a proporre alla sinistra riformista di Leva di deporre le armi. Un invito rispedito allegramente al mittente, dopo le divergenze sorte per la nomina di Carlo Veneziale ad assessore regionale al posto di Massimiliano Scarabeo e le reiterate accuse di totale appiattimento del segretario regionale sulle posizioni dell’esecutivo. La parola d’ordine sembrava essere ‘mai più con Frattura’. E invece no. Tre mesi dopo, sotto il segno della Formichelli, potrebbero regnare la pace e la concordia. Quasi che i contendenti finora avessero scherzato.

00b1fc86a1c221175e546c776c73b1bd XLEppure, i nodi irrisolti restano. E l’unità dovrebbe essere un concetto valido su tutto il territorio, non solo a Isernia. E’ vero che da qualche parte si dovrà pur cominciare, sostengono ‘le colombe’ del Pd. Ma è vero anche che l’unità non può esistere nemmeno su Isernia, a ben guardare, come insegna la questione Cosmo Tedeschi, candidato sindaco indipendente con l’avallo di importanti componenti dell’ala fanelliana. Maurizio Cacciavillani e Alessandro Aceto, solo per citarne alcuni, non si sono certo nascosti, ieri, durante la presentazione delle liste dell’imprenditore. A dimostrazione della mancanza di condivisione del progetto unitario (ancora in divenire) Ruta-Leva-Frattura. Fanelli, del resto, non vuol certo vedere Leva, suo acerrimo nemico, recuperare posizioni nel partito (magari con il placet del governatore, pur di vincere le Comunali di Isernia).

Secondo punto. Il via libera di Frattura, appunto. Davvero esiste una condivisione su Rita Formichelli, candidata la cui primogenitura è stata rivendicata da Leva, Ruta e Scarabeo? Eppure, il governatore, su ‘Primo Piano Molise’ del 5 aprile scorso, si era mostrato salomonico. “Non esistono candidati della maggioranza o della minoranza di un partito – aveva detto – Ma esistono solo candidati del Pd. Alle Primarie, in questa fase della delicata della vita politica isernina, non appoggerò nessuno per rispetto dell’elettorato”.

Una linea che sembra essere prossima a essere sconfessata in pieno proprio da due uomini di sua stretta fiducia, gli assessori esterni Carlo Veneziale e Pierpaolo Nagni. Il primo starebbe lavorando per ricucire con Leva su Isernia pur di vincere in tranquillità le elezioni, vista la delicatezza della partita. Il secondo, invece, avrebbe raggiunto in queste ore un’intesa di massima con la Formichelli, di cui lo avrebbero conquistato il carisma e la determinazione, assicurandole l’appoggio della sua lista ‘Il Molise di tutti’.

Delle due l’una, insomma: o Frattura sostiene la candidata, ma non lo ha voluto dire. O davvero non appoggia nessuno, dunque Veneziale e Nagni avrebbero assunto una posizione autonoma, in contrasto con l’indirizzo del presidente della Regione. Quale sarà la verità?

Pba