CAMPOBASSO. Faceva parte di una banda che sfruttava giovani donne albanesi, che col miraggio del lavoro venivano costrette a prostituirsi in Molise e in Puglia. Nel 2009 era sfuggito all’arresto scappando all’estero. La Polizia di Frontiera in servizio presso il porto di Bari ha fermato un cittadino albanese, B.A. di 48 anni.
L’uomo era gravato da un ordine di custodia cautelare per il reato di associazione a delinquere, finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, emessa dal Tribunale di Lucera nell’ambito di un’indagine condotta dal personale della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Campobasso.
L’operazione, convenzionalmente chiamata ‘Aferdita’, portò nel 2009 alla segnalazione di 25 persone, che traevano profitto dallo sfruttamento della prostituzione. L’arresto allora non era riuscito. Pensando di essersi sottratto alle maglie della giustizia, il 48enne albanese è tornato in Italia. Quando ha appreso che il provvedimento a suo carico era ancora in vigore l’uomo è stato colto da un malore. Per lui si sono aperte le porte del carcere.
Sempre la Polizia ha intercettato, a bordo di un autobus di linea proveniente da Foggia, un 23enne extracomunitario che a seguito di un controllo è stato trovato in possesso di 40 grammi di hashish nascosta nella scarpa. L’uomo, del Gambia ed ospite in un centro di accoglienza del capoluogo, è stato denunciato in stato di libertà per il reato di spaccio.
Notificato inoltre l’avviso di conclusione di indagini a carico di un rom di Campobasso che a novembre, sotto la minaccia di percosse, costrinse il cliente di un locale pubblico a pagargli da bere. Al suo rifiuto colpì al volto un’altra persona intervenuta a difesa del malcapitato, provocandole traumi facciali. All’epoca dei fatti, la Polizia identificò e deferì l’uomo all’autorità giudiziaria. Qualche mese dopo l’uomo fece il ‘bis’, causando un’altra violenta rissa in un ristorante di Ripalimosani, nella quale diversi clienti rimasero contusi.
