TURZOTIME0053

Ieri Ruzzone, per non farsi tutto il pomeriggio a passatella, si è messo in mano il giornale e ha fatto i conti con la calcolatrice.
Le aziende che dovevano lavorare per l’autostrada del Molise hanno chiesto 345 milioni di euro di danno.
Un ex assessore del comune di Campobasso deve restituire 93mila euro al Comune perché non se li doveva prendere prima.
Scarabeo ha detto che un’azienda che fa capo a un esponente politico deve restituire 300mila euro alla regione.
Ma poi le Risorse Finanziarie della regione hanno detto che Scarabeo deve restituire 16mila euro di bancomat alla regione stessa.
La guardia di finanza ha trovato un appalto truccato con 144 persone coinvolte e 24 comuni con un danno di 5 milioni di euro e le intercettazioni che dicevano che sui bandi di gara bastava scrivere “quattro stronzate”.
Totale 350.409.000 euro.
Quando Ruzzone ha detto la cifra ad alta voce è scoppiato l’inferno.
Mario Contabile, che ha fatto il ragioniere per anni, subito si è messo a alluccare che Ruzzone sbagliava perché sa fare solo l’addizione e invece alcune cose vanno aggiunte ma altre vanno sottratte.
Vicienzo Tempomolise, che ha fatto il giornalista per anni, subito ha cacciato fuori altre cifre. 70 milioni l’Ittierre. Nate e 50 lo Zuccherificio… e là continuava a menare numeri a casaccio mentre Ruzzone si imbrogliava con i tasti della calcolatrice.
Poi è entrato Franco Valente che diceva che lui le intercettazioni non le gliele fanno se no altro che arresti ma addirittura la ghigliottina.
Insomma, mai visto tanto casino dentro alla Cantina.
Iammacone in persona, che segue Teletrigno da anni, si è fatto prendere pure lui la mano e ha cominciato a sacramentare con nomi di santi vecchi: Pantrem, Lussemburgo, Gepi, ville a Capri, ville dentro alle campagne del Molise, Fimmolise, Ferrari, Via Montenapoleone, case a Vasto e Sette e Trenta strani assai che se li aggiungi alla cifra che aveva fatto Ruzzone viene fuori 350 milioni 409 mila e 7 e 30.
E ha detto che secondo lui il Molise è tutto un marcio che se si scopre il coperchio ci arrestano a tutti quanti.
Sabatino la Capra, alias Varrechina da sotto ai piedi, che teneva la macchina fuoriserie parcheggiata fuori alla Cantina, si è stato zitto zitto per tutto il tempo. Che tutti quanti lo sanno che pure lui qualche scheletro dentro alla credenza lo tiene.
Poi, per non farsi vedere che non teneva niente da dire, mi ha invitato a farmi un bicchiere di vino buono dai sommeliè, insieme alla fidanzata.
E visto che io non rispondevo mi ha invitato a cena all’accademia.
E visto che io non capivo ancora, ha chiamato Iammacone e ci siamo fatti tre o quattro Peroni senza sensi di colpa.
Poi quando tutti si sono calmati, si è sentito un rutto venire dalla porta aperta del cesso, che sembrava che la porta stessa teneva un’anima.

E così ci siamo scordati tutt’ cos’ ed è tornata la pace.

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