ISERNIA. Non è la classica intelligenza calcolata con il quoziente intellettivo, ma è qualcosa che va oltre, che tutti abbiamo ma che non tutti conosciamo, è l’intelligenza che ci permette di gestire e di vivere le nostre emozioni e i nostri sentimenti. Nel secondo capitolo de ‘L’essenziale’, l’autrice Denise Lorella Narducci cerca di fornire una sorta di guida per sviluppare l’intelligenza emotiva, quella che entra in scena nel momento in cui i nostri sentimenti si espongono. Ciò che l’autrice ci consiglia di fare è valutare la situazione e il grado di interesse, scoprire la motivazione dei sentimenti e infine essere consapevoli che potremmo soffrire, sono questi i primi passi per scoprire la nostra intelligenza emotiva. Dal punto di vita della Narducci nella fase dell’innamoramento è difficilissimo tirar fuori l’intelligenza emotiva poiché si è completamente coinvolti dalla situazione.
Il compito di questa intelligenza è quello di aiutarci a conoscere le nostre sensazioni, è un rapporto a due nonostante siamo soli con noi stessi ma non bisogna mai cadere nell’univocità, occorre conoscere bene la persona che si ha davanti per poter prendere il controllo delle nostre emozioni.
In questo capitolo di trenta pagine, attraverso il pensiero e l’esperienza dell’autrice riusiamo a capire quali sono le modalità per poter lasciare libero spazio ai nostri sentimenti in modo intelligente e consapevole, aiutati però dell’intelligenza razionale che va a porre dei freni al fiume incessante di emozioni.
Importante per Denise Narducci, sembra essere il concetto di empatia, ‘l’empatia è come uno specchio in cui vedo riflesso chi mi interessa’. L’empatia è un’arma dell’intelligenza emotiva, ma senza quest’ultima non possiamo tirarla fuori. L’intelligenza emotiva si sviluppa, bisogna coltivarla dentro di noi e pian piano farla emergere.
Se l’intero libro è un inno all’essenza, cioè scoprire chi siamo nel profondo, il capitolo dedicato all’intelligenza emotiva è un’incitazione a sviluppare una parte di noi che c’è, è presente ma deve solo venir fuori per permetterci di vivere le nostre emozioni e sensazioni in modo più consapevole.
