ISERNIA. Un giudizio severo su quanto accaduto in materia di appalti pubblici. Con il dito puntato contro la Regione, che “non può rimanere muta e silente” di fronte all’inchiesta della procura di Isernia sulla gestione dei fondi del dissesto idrogeologico che vede ben 144 indagati tra sindaci, funzionari pubblici, tecnici comunali e imprenditori. Giacomo d’Apollonio, candidato sindaco di Isernia e generale in pensione della Guardia di Finanza, ritiene che ci sia una “questione morale” che andrebbe affrontata e risolta.
“Franco Capone ha fatto un richiamo molto forte e forse anche provocatorio – ha commentato riferendosi alla richiesta dell’ex presidente del Consiglio comunale di Isernia di istituire una commissione regionale d’inchiesta che metta sotto la lente la gestione degli incarichi e la distribuzione di fondi pubblici – Ma certo è che la Regione ha un ruolo nella faccenda, ha organi interni che gestiscono il denaro pubblico e qualcosa deve fare, qualche provvedimento va preso, non può rimanere muta sulla vicenda”.
Da parte di D’Apollonio anche una battuta sulla questione de ‘La Sapienza’, che rischia di andare via da Isernia, come già accaduto l’anno scorso con l’Università del Molise. “Un’altra mazzata per la città, un ulteriore depauperamento. Eravamo stati facili profeti, l’anno scorso – ha ricordato – quando dicemmo, come opposizione consiliare, che appariva impossibile un accordo tra Unimol e Sapienza per Scienze Infermieristiche. Accordo che, infatti, ad oggi non c’è”.
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Infine, un passaggio anche alle lotte intestine nel Pd in vista delle Comunali di giugno. “La situazione a livello locale è sconcertante – ha concluso – Ma la gente è stufa di questi balletti, si aspetta proposte e programmi”.
