Università, via anche ‘La Sapienza’: Isernia terra di nessuno

ISERNIA. Un colpo mortale. Forse quello che veramente farà precipitare Isernia, definitivamente, nell’oblio culturale, economico e sociale.

Anche l’Università ‘La Sapienza’ chiude i battenti nel capoluogo pentro. Dopo l’addio, nel 2015, dell’Università del Molise, la cui unica presenza sul territorio provinciale, dopo la serrata di via Mazzini, è rappresentata dalla sede di Pesche, è la volta anche dell’ateneo capitolino. Il quale, dal prossimo anno accademico 2016-2017, chiuderà le nuove immatricolazioni al corso di laurea per Igienisti dentali per mancanza di locali adeguati dove ospitare le lezioni. Non solo: dall’anno accademico successivo, quello 2017-2018, rischia seriamente di chiudere anche il corso di Infermieristica. Sempre per lo stesso motivo: l’inadeguatezza dei locali di via Sant’Ippolito, dove sono attualmente di stanza gli studenti.

giovanni cefalogliA renderlo noto Giovanni Cefalogli (nella foto), docente di Management sanitario del corsi di laurea succitati, che dal proprio profilo Facebook tuona contro il lassismo delle istituzioni nei confronti della questione: “A causa del provincialismo che ci contraddistingue e della spocchia pseudoculturale di certi intellettualoidi locali, ci si è stracciati le vesti per la chiusura della sede Unimol e nessuno si è accorto che ‘La Sapienza’, dal prossimo anno accademico, ha chiuso le nuove immatricolazioni al corso di laurea per Igienisti dentali e che a presto chiuderà anche il corso di Infermieristica. Complessivamente – continua Cefalogli – si perderanno circa 400 studenti, tutti fuori sede che portano ricchezza in questa città affittando case e frequentando esercizi commerciali, locali, palestre ecc”.

L’ennesima pugnalata all’economia locale, dunque: i corsisti della laurea triennale in Igiene dentale, infatti, sono 34 per ogni anno, dunque 102. Quelli in Infermieristica, ben 300 in tutto. La maggior parte dei quali provenienti da fuori sede, a differenza degli studenti Unimol che frequentavano i corsi nel centro storico.

Come spiega ancora Cefalogli, “ciò avviene perché ne l’amministrazione Melogli né l’amministrazione Brasiello sono state capaci di interloquire con la Asrem e la Regione per trovare una nuova e più decorosa sede per le aule didattiche. Segnalo solo che, mentre Campobasso con la facoltà di Medicina e chirurgia dell’Unimol potrebbe meglio sviluppare un polo per la formazione del personale medico, a Isernia – vista la lunga tradizione locale della ‘Sapienza’ nel formare personale delle professioni sanitarie – se fossero disponibili le aule potremmo costituire un polo per le professioni sanitarie non mediche da almeno mille studenti”.

palazzo orlando buonaContattato telefonicamente da ‘Isernianews’, il docente ricorda come, circa cinque anni fa, fu chiesto all’allora sindaco Gabriele Melogli di ospitare i corsi della ‘Sapienza‘ a Palazzo Orlando (nella foto). Una soluzione che avrebbe consentito, secondo Cefalogli, di riconnettere gli studenti al corso principale della città, data la vicinanza di via De Gasperi, dove sorge l’edificio un tempo in dotazione dell’Unimol, a corso Garibaldi. Ma l’amministrazione di centrodestra preferì che a Palazzo Orlando si trasferisse la Guardia di Finanza. Circostanza che dovrebbe concretizzarsi solo nei prossimi mesi. “Un’operazione di mero spostamento – ha commentato Cefalogli – che non comporta alcun arricchimento della città. Buona, invece, era l’idea dell’ex amministrazione del centrosinistra di far trasferire ‘La Sapienza’ all’auditorium, poteva essere una soluzione alternativa efficace. Ma, invece, ho appreso che il commissario prefettizio Vittorio Saladino ha preferito destinare ad altro i fondi regionali. Dall’auditorium, appunto a Palazzo Orlando”.

Sul finire del suo amaro commento su Facebook, Cefalogli pone una domanda polemica quanto basta: “Che intendono fare i candidati sindaci?”. Già: che intendono fare, ora che l’Università di Isernia avrà, di sicuro, almeno (altri) 100 studenti in meno?