HomeSenza categoriaQuagliariello: Melogli sintesi perfetta del centrodestra

Quagliariello: Melogli sintesi perfetta del centrodestra

di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Una candidatura che coniuga esperienza e novità. E che incarna “una parte del vecchio centrodestra e una parte del nuovo, che ritiene si possa aprire una stagione nuova e che non ha chiuso la porta ad alcuno. Ma non ha accettato diktat o padrinati da parte di nessuno”.  

Questo il ritratto di Gabriele Melogli tracciato dal senatore Gaetano Quagliariello, in visita ieri a Isernia per tirare la volata del candidato sindaco. Accanto a lui, Maurizio Tiberio di Italia Unica e Luigi Mazzuto della Lega (vedi foto).

DSC 0037Il fondatore di ‘Idea’ (Identità e Azione), nuovo movimento politico di centrodestra, è partito da un preciso ragionamento politico: “Noi abbiamo sostenuto sempre che era necessario rinnovare il centrodestra e costruire una’alternativa a Renzi. Questo non si fa contro i partiti, ma aggiungendo qualcosa ai partiti – ha spiegato Quagliariello – e aggiungendo qualcosa che possa modificare il vecchio centrodestra, senza attardarsi nelle nostalgie. E avendo anche il coraggio di prendere le distanze da una parte del passato che non vuole cambiare”. Di qui la scelta dell’ex sindaco, che ha saputo incontrare anche i favori degli “amici della Lega, che hanno deciso di stare con questa coalizione. Sta nascendo un polo – ancora Quagliariello – che cerca di mettere insieme l’impegno civico e la buona politica. E io credo che questo candidato è quello che con la sua faccia, la sua esperienza e la sua storia rappresenta questa sintesi”.

Eppure, la divisione del centrodestra è sotto gli occhi di tutti: Giacomo d’Apollonio da un lato, Melogli dall’altro. Ma l’ex ministro delle Riforme la vede diversamente: “Non siamo spaccati, ci sono state delle scelte differenti e noi rispettiamo tutte le scelte. Siamo convinti di andare al ballottaggio e, poi, di vincere queste elezioni”.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A QUAGLIARIELLO

Non solo Isernia, nella visita del senatore. Ma anche attenzione alla riforma costituzionale, stroncata in toto da Quagliariello. “Le regole andavano scritte insieme – ha sottolineato – Oggi, invece, siamo alla vigilia di un duello rusticano, il referendum costituzionale, che lacererà il Paese. Si è previsto un Senato delle Regioni: poteva essere la giusta direzione se pensato come la camera di compensazione dove i rappresentanti delle Regioni e dello Stato si incontrano. Invece no. Senza contare che il nuovo Senato avrebbe dovuto trattare la materia regionale e invece gli viene sottratta. All’interno, poi, ci mettiamo i consiglieri regionali e non i governatori, che hanno ben altra rappresentatività sul territorio. Ancora: non viene abolita la Conferenza Stato-Regioni. Avremo così due tavoli che configgono, facendo perdere altra efficienza”.

DSC 0046Si prevede, inoltre,  “una revisione del Titolo V, ma senza che sia chiaro in quale organizzazione degli enti locali. Vengono abolite le Province e non è ben chiaro quali competenze vanno alla Regioni. E non è ben chiaro cosa sono le città metropolitane, che dovevano essere luoghi che riducevano i costi e aumentavano i servizi. Invece sono delle super Province, enormi, dove il sindaco si dovrebbe occupare di cose di cui non si occuperà mai, è paradossale. Si tratta – ha tuonato l’ex ministro – di una riforma abbozzata dall’ignoranza e dall’arroganza di un presidente del Consiglio che pensa di risolvere tutto attraverso un tweet. Come è già accaduto con la legge elettorale, approvata con la fiducia, in un’aula vuota, dove mancava anche la minoranza del suo partito. Una legge che mette tutto nelle mani di una sola persona. Chi vince al secondo turno prende un premio di maggioranza con cui governa anche se al primo ha preso solo il 20 per cento, elegge i giudici del Csm e della Corte costituzionale ed è determinante anche per l’elezione del Capo stato. Non c’è un sistema equilibrato – ha rimarcato il costituzionalista – ci propongono solo un altro giro di giostra per poi tornare al punto di partenza”.

I problemi di oggi, secondo Quagliariello, “non si risolvono solo con gli slogan. Occorre qualcosa di nuovo. La crisi è tornata a bussare, e il governo ha proposto interventi degni della vecchia Dc, che sarebbero stati definiti di piccola clientela. Penso agli 80 euro: se quei miliardi fossero stati spesi per le nostre città, che sono il cuore pulsante del Paese, se avessimo fatto un grande piano di opere pubbliche, avremmo rimesso in moto l’economia, partendo dalle piccole e medie imprese, dai commercianti, dagli artigiani, creando un circolo virtuoso che invece non c’è stato”. Infine, un ultimo passaggio su Melogli: “E’ stato indicato dai cittadini, non dai partiti – ha concluso il fondatore di ‘Idea’ – Vuol dire che c’è voglia di comunità. È finito il tempo dell’uomo solo al comando, come Renzi. Se si vuole cambiare, si deve partire dalle città”.

DSC 0049Quanto al diretto interessato, egli ha sottolineato che a Isernia la campagna elettorale è difficile anche per l’elevato numero di contendenti, più che a Roma o Milano. Motivo per il quale anche lui, come tutti, è ancora alle prese con l’ultimazione delle liste. “Auspico che i cittadini – ha detto Melogli – scelgano per coloro che hanno già maturato un’esperienza amministrativa. Isernia mi sembra sia in ginocchio, un altro salto nel buio penso sia da evitare”. Ma in caso di ritorno a Palazzo San Francesco le priorità ci sono già: “La prima cosa da fare – ha precisato – perché rientra nell’ordinaria amministrazione, è quella di dare una ripulita alla città, far sistemare il verde, perché se vogliamo dare un’immagine di città accogliente bisogna saper accogliere i turisti che verranno a Isernia”. Ma all’ordine del giorno ci sarà anche un problema sorto da pochi giorni: il possibile addio dell’università ‘La Sapienza’ da Isernia, con il corso di laurea di Scienze infermieristiche. “Dovremo trovare finalmente una sede – ha concluso Melogli – Visto che l’Unimol ha lasciato il centro storico della città, almeno dovremo salvare i corsi di Infermieristica qui a Isernia e trovare una sede adeguata”.

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