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Giacomo d’Apollonio: no a poltrone facili, in campo per la difesa del territorio

ISERNIA. No alle poltrone sicure e alle facili carriere politiche. Sì, invece, alla difesa a oltranza del territorio. Ha le idee chiare Giacomo d’Apollonio, candidato sindaco di Isernia, sugli obiettivi da portare a termine, nell’immediato, per fare per invertire la rotta e rilanciare la città.

“Voglio impegnarmi in prima persona – dichiara d’Apollonio – per provare a disegnare un futuro migliore per chi ha scelto di vivere a Isernia, nonostante la crisi e l’incertezza che ci attanagliano. Lo faccio per spirito di servizio, senza promesse di contropartite di qualsiasi natura, ma con l’anelito di cambiare davvero le cose”. Attraverso un’amministrazione della cosa pubblica “limpida e coerente”, d’Apollonio aspira, insomma, a riconquistare la fiducia e l’entusiasmo dei cittadini, con i quali il dialogo e la partecipazione non potranno mai mancare nelle scelte più importanti dell’azione amministrativa”.

Le decisioni, poi, saranno assunte coinvolgendo il più possibile il Consiglio comunale, anche in un’ottica di rispetto e confronto con le altre forze politiche, presenti nell’organo collegiale per eccellenza. Il tutto, naturalmente, senza paralisi o impedimento nell’esercizio del potere esecutivo, ma nel rispetto della trasparenza e della partecipazione.

Un impegno, dunque, quello di d’Apollonio, “che nulla ha a che fare con le poltrone, gli incarichi, le prebende, la visibilità. Bisogna invece rimboccarsi le maniche con in mente due prospettive: difesa del territorio, in primis, e rilancio dello stesso. Perché Isernia va innanzitutto difesa. Negli ultimi anni la città assiste impotente ai tagli da parte dello Stato centrale e fa i conti continuamente con le paventate soppressioni di uffici e presìdi. Si rischia di perdere la Prefettura, la Questura, il Tribunale. Possibilità che vanno scongiurate con una forte azione inter-istituzionale, senza timore reverenziale verso nessuno, per evitare di impoverire ulteriormente un territorio già messo a dura prova da anni di congiuntura economica sfavorevole, che sembra non voler concedere tregua”.

Ma la sola difesa non basta. Il capoluogo pentro ha bisogno “di prospettive e di progetti concreti per puntare al rilancio. Creare nuove opportunità certo, ma anche scommettere e migliorare su quello che già c’è. E’ il caso dell’università. Dopo il trasferimento dal centro storico dei corsi di laurea dell’Unimol, Lettere e Scienze Politiche, ora si rischia di perdere anche quelli per Igienisti dentali e Scienze Infermieristiche della Sapienza, perché mancano locali adeguati dove svolgere delle lezioni. Tradotto in numeri, questo vorrebbe dire rinunciare alla presenza di altri quattrocento studenti. Un’eventualità che non deve concretizzarsi – conclude il candidato sindaco – perché sarebbe un altro colpo mortale per l’economia cittadina. Voglio invece ristabilire un canale privilegiato con l’Università, puntando sul ripristino di almeno una facoltà nel centro storico”. 

 

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