HomeSenza categoriaQualunquemente: a Isernia più aspiranti sindaci che a Roma

Qualunquemente: a Isernia più aspiranti sindaci che a Roma

di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Parenti e amici. Compari e clienti. ‘Compagni’ di sventura, musicanti, piazzisti, disoccupati e sfaccendati: ce n’è per tutti i gusti, nella campagna elettorale al via ufficialmente da domani a mezzogiorno, termine ultimo per la presentazione delle liste per le Amministrative 2016. La campagna elettorale più surreale che si ricordi a Isernia da 35 anni a questa parte (l’età anagrafica di chi scrive, ndr).

aula vuota consiglioA Isernia ci sono ben 9 candidati sindaci: più che nelle metropoli di Roma (4), Napoli (5) e Milano (4). Basterebbe questo dato, da solo, a far capire in che mondo virtuale vive chi ancora concepisce la politica come ‘impegno per la collettività’. Niente di tutto questo, ahinoi: Palazzo San Francesco, per molti, rappresenta il sogno a occhi aperti, anzi, di più: il porto sicuro dove assicurarsi ‘vitto e alloggio’, per chi della politica ha fatto un ‘lavoro’ (non essendo stato mai capace di trovarne uno), uno svago o magari una perdita di tempo (il nostro, che con certi personaggi dovremo averci a che fare).

I NUMERI. Nove candidati sindaci si diceva: Giacomo d’Apollonio e Gabriele Melogli (per il centrodestra); Stefano Testa (ex centrodestra, oggi a capo della lista civica ‘Persone e idee per Isernia); Rita Formichelli e Sara Ferri (centrosinistra); Cosmo Tedeschi (teoricamente ancora membro della segreteria del Pd, ma a capo di un polo civico trasversale); Lucio Pastore (civica ‘Pensiero Libero’); Emilio Izzo (‘Isernia domani’); Mino Bottiglieri (Movimento Cinque Stelle).

Se Testa, Ferri, Pastore, Izzo e Bottiglieri avranno una sola lista collegata, gli altri potranno disporre di schiere più nutrite di candidati a loro sostegno; Tedeschi fa da padrone con (almeno) 7 liste; Formichelli e Melogli con 4; d’Apollonio con 3. In totale, 23 liste, se non ne spunteranno altre all’ultimo momento. Considerando un minimo di 21 candidati consiglieri e un massimo di 32, avremo, anche quest’anno, qualcosa come oltre 600 candidati. Per 32 posti disponibili, più il sindaco.

Ma per fare cosa?

programma ruzzoneI PROGRAMMI. Dopo la figuraccia del 2013 con cui il centrosinistra consegnò alla storia il programma elettorale copiato di sana pianta a Camaiore, comune rivierasco della Versilia con ben altre peculiarità rispetto a Isernia, questa volta – almeno in teoria – non dovrebbero esserci operazioni (palesemente) contrassegnate dal copia e incolla. Niente spiaggia, dunque, ma il punto è: in cosa potranno mai sostanziarsi davvero le differenze nei buoni propositi degli aspiranti sindaci di turno, se i problemi principali sono, tanto per citarne alcuni, l’università che non c’è più, l’auditorium che è un costo ma non è terminato e così serve a poco, la piscina comunale che è chiusa da mesi e va riaperta, il verde pubblico che non è manutenuto, etc.?

Fatte le dovute eccezioni, temiamo che ci sarà ben poco da distinguere tra i programmi di centrodestra, centrosinistra, pentiti di centrodestra, pentiti di centrosinistra, saltatori di fosso, fintomoderati a corrente alternata, centristi della domenica, civici ma non troppo. E che, come al solito, avremo a disposizione poche idee, ma confuse. Se non su un punto: l’occupazione sistematica delle poltrone. La spartizione delle cadreghe. Gli interessi di parte da preservare a imperitura memoria. L’ottenimento di incarichi, strapuntini, prebende. A tempo determinato, purtroppo.

Non si spiega diversamente, altrimenti, la folle corsa a tentare di fare i sindaci o i consiglieri comunali in una città che ha come principale prospettiva quella di essere costretta a sperare in un miracolo. Isernia ha 17.690 aventi diritto al voto, stando ai dati della prefettura. E 600 candidati: circa uno ogni 30 abitanti. Roba da guinness dei primati, o quasi. O, più volgarmente, roba da matti. Negozi e aziende che chiudono, giovani che scappano senza fare ritorno, tasse alle stelle, soldi che non bastano mai: eppure, il fascino della fascia tricolore o, peggio, di un titolo onorifico di ‘consigliere’ o ‘presidente’ di commissioni dimostratesi utili quanto il due di coppe con la briscola a spade non tramonta mai. Triste, ma vero.

Siamo in attesa di ascoltare comizi, promesse e annunci che neanche Berlusconi e Renzi messi insieme: la fiera dell’ovvio o peggio, il festival della cazzata. Potremmo diventare famosi, a Isernia, per questo: altro che difetto di promozione turistica, per dirla con il sindaco di Firenze-premier non eletto da nessuno. C’è poi l’incognita dell’astensionismo, che potrebbe essere il vero vincitore della competizione elettorale. A maggior ragione considerando il quadro frammentato, che determinerà la vittoria elettorale, giocoforza, soltanto con il ballottaggio, il 19 giugno.

Comunque, in attesa della presentazione dell’esercito della salvezza (propria), domani a mezzogiorno, non possiamo non pensare all’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini o al più moderno Cetto La Qualunque/Antonio Albanese, maestro di vita e di ispirazione per tanti politicanti in salsa isernina che si affacciano o riaffacciano sulla scena.

GUARDA IL TRAILER DEL FILM QUALUNQUEMENTE

L’endorsement della testata è già noto: noi votiamo Ruzzone (leggi qui l’articolo). L’unico che un programma alternativo e d’impatto, per davvero, ce l’ha.

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