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Pastore: un “suicidio collettivo” riconfermare la vecchia politica

di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Lucio Pastore non fa sconti. A tutti i centrodestra e centrosinistra, del passato e attuali. “Responsabili del degrado – li ha definiti – che affligge la nostra città. Di fronte al quale “per rompere con un centro di potere che si era riorganizzato, abbiamo pensato di essere noi l’alternativa”.

Ieri la presentazione della lista civica a sostegno del dirigente medico del Pronto Soccorso, ‘Pensiero Libero’. “Persone nuove, della società civile – ha dichiarato Pastore – Libere dal passato, da tutto ciò che sta distruggendo questa comunità. Noi vogliamo aria pulita e creare cicli economici nuovi, vogliamo andare verso una realtà che abbia effettivamente la possibilità di creare lavoro, uguaglianza e distribuire reddito”. A convincere il candidato sindaco a scendere in campo, più che mai, la consapevolezza che tutti o quasi gli altri competitors appaiano legati “a persone che hanno distrutto questo territorio. Questo non può essere un valore aggiunto. Sarebbe un suicidio collettivo se continuassero a governare la città”.

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IL PROGRAMMA. Per invertire la rotta, il programma di Pastore parte dal presupposto dell’alternativa reale, “l’unica possibile. Siamo alternativi a Frattura e Iorio e vogliamo altro rispetto a loro. Il punto principale su cui vogliamo intervenire è il rilancio della città nel suo decoro, perso negli ultimi anni, e riacquistare la capacità di dare risposte a una popolazione sempre più anziana, attraverso cooperative che possano aiutarla. Bisogna creare un nuovo assetto urbano che permetta effettivamente uno sviluppo dell’edilizia, non bisogna distruggere il territorio ma recuperare le strutture esistenti ai fini del risparmio energetico, utilizzando le leggi che prevedono il recupero del 65% del capitale e consorzi bancari e finanziamenti agevolati per il restante 35% e interessi. Vogliamo dare un rilancio effettivo alle possibilità di lavoro, recuperare l’artigianato, gli orti urbani, l’Homo aeserniensis in modo completamente nuovo”.

IL FALLIMENTO DELLA POLITICA. E’ tanta l’amarezza del candidato sindaco per la presenza di ben 9 aspiranti primi cittadini e ben 21 liste. “E’ la prova del fallimento della politica – ha evidenziato – che non ha più capacità, non ha più idee aggreganti e si ha la moltiplicazione dei numeri. Le liste si moltiplicano per ‘catturare’ più famiglie e persone, ma non per un’idea di futuro. Piuttosto, perché attratte e cooptate in un progetto che non esiste. Noi abbiamo presentato una sola lista, neanche completa, perché c’è la difficoltà oggettiva a crearne tante. Ma noi vogliamo un’idea diversa di città e di comunità che partecipa costantemente nella gestione della cosa pubblica, non solo nel momento elettorale”.

LA MARCIA PER LA SANITÀ. Il medico poi si è soffermato sulla marcia in difesa della sanità pubblica, in programma il prossimo 18 maggio a Campobasso. E, dopo aver ricordato di aver rivolto l’appello a partecipare a tutti i candidati sindaci, indipendentemente dai valori ideologici, essendo questa “una battaglia di coloro che vogliono difendere il diritto alla salute”, non ha mancato di sottolineare l’assenza, annunciata, di Rita Formichelli.

Non so come fa a essere in difesa della sanità pubblica – ha detto Pastore – nel momento in cui non contrasta decisamente il piano sanitario di Frattura, che la distrugge. Se qualcuno ritiene esistano strade diverse e che il piano Frattura sia valido, bene. Ma noi vediamo in questo la morte del diritto alla salute. Vogliono che la sanità muoia per consunzione. Se non partecipiamo tutti alla manifestazione del 18 ci troveremo probabilmente a non avere più una sanità pubblica e solo chi avrà i soldi potrà curarsi”.

L’ACCORDO RUTA-LEVA-FRATTURA. Duro, infine, il commento sull’accordo tra i parlamentari Danilo Leva e Roberto Ruta e il presidente della Regione Molise per ridisegnare i piani operativi. “Una sceneggiata – ha tagliato corto il dirigente medico – per fare pensare esitano differenze tra il piano Frattura e le proposte di Ruta, ma in sostanza non c’è assolutamente nulla di diverso. E’ solo un maquillage per privatizzare il sistema sanitario e trasferire 600 milioni verso alcuni amici loro e verso la gestione di alcuni interessi particolari. Bisogna fermarli, per questo il 18 tutti a Campobasso per dire ‘ora basta’”. 

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mikeante

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