CAMPOBASSO. ‘Sistema Iorio’, la decisione del gup del Tribunale di Campobasso Teresina Pepe sul rinvio a giudizio degli indagati è stata rinviata a lunedì mattina alle 9, ma solo per la lettura del dispositivo. Il pronunciamento sul rinvio a giudizio o sull’archiviazione era atteso questa sera, dopo una lunga udienza, iniziata in mattinata e poi ripresa nel pomeriggio con la replica degli avvocati difensori, a quanto detto dal Gup e le dichiarazioni spontanee dell’ex governatore Michele Iorio.
Quindi il giudice si è chiuso in camera di consiglio per prendere la decisione, al termine di una lunga fase, quella dell’udienza preliminare, iniziata quasi un anno fa. La lettura del dispositivo è però slittata a lunedì mattina, per consentire al giudice di approfondire i dettagli di due delibere, relative all’utilizzo delle auto blu e a un provvedimento del Tribunale di Sorveglianza. Passaggi sollecitati in due eccezioni procedurali sollevate dagli avvocati difensori.
L’inchiesta sul cosiddetto ‘Sistema Iorio’, portata avanti dal procuratore capo Armando D’Alterio e dai sostituti Francesco Santosuosso ed Enrico Colagreco, ha coinvolto 22 persone tra politici, imprenditori, giornalisti, avvocati (oltre a due società). Una quindicina i reati contestati a vario titolo, diversi da indagato ad indagato. Tra le ipotesi della procura di Campobasso ci sono anche corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato, falsità materiale e ideologica, estorsione, violenza privata e ricettazione.
Nell’inchiesta sono confluite vicende diverse che hanno come legame la figura dell’ex presidente della Regione: si va dal sostegno ad alcuni mezzi di informazione alla gestione della Protezione Civile e del famoso ‘concorsone’, fino ad arrivare alla gestione dell’Asrem, l’Azienda sanitaria regionale. Proprio la Regione, insieme a Molise Acque e all’Agenzia di Protezione civile, si sono costituite parte civile. Una fase, quella dell’udienza preliminare, andata avanti per diversi mesi. Fino all’udienza di oggi. Per tutti l’attesa è rinviata a lunedì.
C.S.