HomeSenza categoriaPatriciello dà la sveglia a Forza Italia: nasce ‘Siamo Italiani’

Patriciello dà la sveglia a Forza Italia: nasce ‘Siamo Italiani’

di Pasquale Bartolomeo

POZZILLI. Una nuova casa dei moderati, sorta per dare la sveglia a Forza Italia rispetto a uno schema politico superato. Non una scissione consumata, ma un’alternativa dall’interno: perché lo spazio da riempire, dopo lo scisma del Brexit, è enorme, e bisogna occuparlo.

Entusiasmo alle stelle per ‘Siamo Italiani’, il nuovo movimento politico di centrodestra fondato dai tre parlamentari del Partito popolare europeo Aldo Patriciello, Lara Comi e Salvatore Cicu. Ieri la ‘prima’ nazionale presso l’Hotel Dora di Pozzilli: un battesimo che ha visto decine di pullman arrivare da Piemonte, Campania, Calabria, Sicilia, con una prova di forza – in un clima di antipolitica generale – che fa impallidire tanti partiti tradizionali, vista la presenza di oltre 2mila persone. E con Patriciello si conferma trascinatore di folle, una macchina da guerra in termini organizzativi e di spostamento di masse.

mastellaIl clima è quello di Forza Italia della prima ora: ci sono i gadget con il simbolo del movimento – spille, magliette, penne, cappellini – ci sono le bandiere tricolori, ci sono i precari di San Giuseppe Vesuviano che marciano pacificamente verso l’ingresso della convention acclamando “Al-do, Al-do, Al-do”. Ci sono i tanti volti più o meno noti, di chi vuole e deve farsi vedere: dai cognati impegnati in politica Vincenzo Cotugno (oggi) e Mario Pietracupa (ieri e forse domani), agli ex consiglieri regionali Riccardo Tamburro e Vincenzo Bizzarro; dall’ex sindaco di Venafro Enzo Bianchi all’attuale vicesindaco di Isernia Cesare Pietrangelo; dai molti consiglieri comunali dell’amministrazione pentra recentemente eletta ai numerosi sindaci della provincia; da Maurizio Tiberio di Italia Unica a Mimmo Izzi dell’Udc. Fino all’ospite che non ti aspetti, ma che è impossibile non notare: l’ex ministro Clemente Mastella, oggi primo cittadino di Benevento, accompagnato dalla moglie Sandra Lonardo.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A MASTELLA (immagini e montaggio a cura di Pino Manocchio)

comi-cicuEuropa al centro del dibattito, anzi: nuova Europa. Non più e non solo quella delle banche e delle concentrazioni finanziarie, ma un’Europa che deve cambiare passo nel segno della lotta al terrorismo attraverso un’intelligence unica, di un abbassamento della pressione fiscale, degli incentivi al microcredito e alle piccole e medie imprese, del rispetto dei piccoli territori, soprattutto del Mezzogiorno, cui nessuno dà più voce.

Non a caso la scelta di Pozzilli per avviare il percorso: Patriciello sceglie di giocare in casa, “nella più piccola regione d’Italia – queste le sue parole – che non poteva che essere il trampolino di lancio di un progetto ambizioso” che riparte dal basso e dai territori locali abbandonati dalle istituzioni, dai mass media e dai partiti.

bagno di folla‘Siamo Italiani’ non nasce in contrapposizione a nessuno, spiegano Comi, Cicu e Patriciello. Ma nell’ottica di essere interprete “di quelle che sono le realtà dei territori, dei problemi della gente – dichiara l’eurodeputato molisano – C’è bisogno del cambiamento, ma non della rottamazione di tutti. Credo sia giusta l’integrazione con i giovani, ma credo anche nell’esperienza di chi in qualche modo è portatore di idee, di conoscenza politica delle problematiche”. Lo spirito è quello di coniugare esperienza e innovazione dunque, giovani e meno giovani: con nuove idee e progettualità, ma soprattutto “con nuovo entusiasmo, perché la politica prima di ogni cosa è fatta di entusiasmo. Se questo c’è si può lavorare bene per cambiare i partiti e per essere interpreti delle esigenze diverse dei territori”. In chiave europeista, certo, ma senza essere distanti dai problemi locali.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A PATRICIELLO (immagini e montaggio a cura di Pino Manocchio)

L’onorevole Patriciello, infatti, non si risparmia nemmeno sulle Comunali di Isernia. Spiega di aver tenuto volutamente un profilo basso sulle questioni locali perché, da europarlamentare, “ho preferito non entrare nelle beghe comunali in quanto troppi amici che mi hanno votato e sostenuto erano candidati”.

E, soprattutto, non nega un riavvicinamento a Michele Iorio, anzi. “Io non mi sono mai allontanato da Iorio – afferma in perfetta scuola democristiana – Con lui abbiamo avuto momenti di non condivisione su alcune cose, sulle strategie della politica regionale o sulle iniziative da fare; ma questo non significa che i rapporti non erano o non sono buoni”. Perché certi amori non finiscono.

In basso, la fotogallery di Pino Manocchio.

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