HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLILa Terra vista dall’alto nelle immagini mozzafiato di Franco Cappellari

La Terra vista dall’alto nelle immagini mozzafiato di Franco Cappellari

di Pino Manocchio

Franco Cappellari si è cimentato in un nuovo reportage fotografico aereo sorvolando una delle meraviglie del Pianeta Terra: l’Islanda.

Il noto fotografo molisano è in continuo viaggio per il mondo, svolgendo attività di Master Photographer per i workshop di Nikon School e Nikon School Travel oltre che attività di fotografo-pubblicista freelance per conto di prestigiose società e testate fra le quali Nital SpA, Touring-National Geographic, Bell’Italia, Panorama Travel, In Viaggio, Viaggiando, Turismo e Attualità, Adesso, Vanity Fair, PCPhoto, Fotocult, Il Fotografo, L’Espresso, The gate, Regione Puglia, Regione Molise, Azienda Promozione Turistica della Toscana e numerosi Enti del turismo esteri quali Argentina, Cina, Cipro, Israele, Kenya, Malesia, Nicaragua, Norvegia, Quèbec, Spagna, Sudafrica e Venezuela, occupandosi di realizzare la documentazione fotografica ai fini della promozione turistica di questi Stati.

Pluripremiato in numerosi concorsi fotografici di livello internazionale, le opere di Cappellari sono state esposte anche presso i padiglioni di Cina e Kenya allo scorso Expo di Milano 2015.

Come ha raccontato sul suo profilo Facebook, programmare questo viaggio non è stato assolutamente facile per Cappellari. In primis ha dovuto cercare una società aerea che avesse una base, la più vicina possibile alla zona prevista per il volo, che disponesse di un mezzo adatto e un pilota esperto in fotografia aerea, fare i conti con il meteo in quanto le condizioni atmosferiche in Islanda sono molto variabili e la pioggia è sempre dietro l’angolo, cercare di far quadrare i costi, che in questi casi sono sempre proibitivi, ecc.

Le foto sono state realizzate da un Cessna 207, sorvolando il Lakagigar e in particolare il vulcano Laki, celebre per l’ eruzione avvenuta tra il 1783 e il 1784. Il flusso basaltico generato, secondo alcune stime, ammontò a 14 chilometri cubi di lava; le nubi di diossido di zolfo e di fluoro emesse nel corso dell’evento uccisero più del 50% del bestiame dell’isola, causando una carestia che a sua volta sterminò circa il 25% della popolazione islandese. A seguire ha fatto rotta verso le montagne “colorate” del Landmannalaugar, i ghiacciai Vatnajökull e Eyjafjallajökul, quest’ultimo noto in quanto dà il nome anche al vulcano che tanti problemi ha creato negli ultimi anni al traffico aereo mondiale, a causa delle sue eruzioni. Alla fine tutto è andato per il meglio e il risultato è uno splendido resoconto fotografico di cui alleghiamo alcune foto che Franco Cappellari ci ha gentilmente concesso di pubblicare.

In basso, la fotogallery di Franco Cappellari.

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