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Scuole sicure, i genitori degli studenti di via D’Amato: “Non vogliamo una nuova San Giuliano”

CAMPOBASSO. Dopo il sisma che ha colpito L’Italia centrale è tornata la paura anche in Molise. Il Comitato per la sicurezza delle scuole di Via D’Amato ha inviato una lunga lettera, annunciando forme di protesta.

“Dopo il recente sisma – ha scritto – è tornata la paura e l’inquietudine tra i genitori degli alunni che a breve torneranno a frequentare i banchi scolastici del comune di Campobasso. L’area colpita dal sisma ha una conformazione geologica molto simile a quella molisana. E se fosse capitato a noi? Come avrebbero reagito i nostri edifici scolastici? I bambini e le docenti avrebbero avuto il tempo per mettersi in salvo? Nella scuola di via D’Amato manca anche una scala esterna antincendio”.

“Se la scuola è il riflesso della società futura – hanno aggiunto – per questa scuola non si può parlare di un futuro roseo. I genitori degli alunni di via D’Amato, dopo lo sciame sismico del gennaio 2016, hanno chiesto al sindaco Antonio Battista e all’assessore dei Lavori Pubblici Pietro Maio se gli edifici scolastici, dopo i lavori di miglioramento eseguiti nel 2012, siano sicuri. “La risposta non è mai pervenuta, se non come promessa di una futura verifica tecnica. Si è costituito un Comitato genitori che ha inviato due note dettagliatissime sull’evidente stato critico degli edifici e sulle incongruenze tecniche ed amministrative che riguardano le assegnazioni delle scuole di via Sant’Antonio dei Lazzari e via Berlinguer alla scuola di via Crispi, per la quale è oltretutto prevista la costruzione della futura scuola innovativa. Ma anche per quelle sedi a quanto pare vi sono grossi problemi”.

La questione, hanno aggiunto, è stata affrontata anche in Consiglio comunale su sollecitazione del consigliere Simone Cretella, il quale ha richiesto informazioni precise. Non arrivate. I genitori si dicono allora disorientati. “Il Comune di Campobasso – hanno rimarcato ancora – ha fuorviato il problema mettendo in vendita gli edifici usati per un servizio pubblico, senza pensare preventivamente a collocare docenti ed alunni in locali idonei e senza commissionare alcuno studio di vulnerabilità sismica aggiornato sugli edifici stessi, cosa ripetutamente richiesta dal Comitato. E’ noto, attraverso delibere regionali e comunali, che le scuole di via Sant’Antonio dei Lazzari e di via Berlinguer siano state progettate per rispondere ad un’emergenza riscontrata per le scuole di via D’Amato e via Tiberio, ora dimenticate e messe da parte per fare spazio ad un’emergenza più fresca, quella della scuola di via Crispi”.

“Per le scuole di via D’Amato e via Tiberio si chiedevano solo delle verifiche tecniche, per quest’ultima anche per la mancata esecuzione di lavori, in vista della costruzione del nuovo edificio in via Sant’Antonio dei Lazzari. Quale è stato il risultato? I bambini saranno destinati tutti a rientrare a settembre nelle vecchie sedi senza alcuna risposta e certezza sullo stato di sicurezza degli edifici”.

“La sopraggiunta chiusura dell’Istituto di Via Crispi – ha evidenziato il Comitato – ha certamente portato l’attenzione pubblica sull’argomento delle scuole sicure in città, ma non su tutte. Per tale motivo ed a causa della mancata risposta di sicurezza degli edifici di Via D’Amato e Via Tiberio, il Comitato genitori ha proposto al sindaco l’affitto di locali privati, per i quali la stessa amministrazione comunale aveva in precedenza fatto un’indagine di mercato e ricevuto risposta positiva da parte di costruttori del capoluogo, a cui però non è stato dato alcun seguito”.

Quindi l’annuncio. “E’ in programma una forma di protesta popolare e stiamo raccogliendo firme presso il bar di fronte la scuola di via D’Amato. Preghiamo chiunque sia sensibile a queste tematiche di firmare. Le questioni amministrative non possono essere risolte dai cittadini, ci dovrebbe essere un’amministrazione a dover svolgere questo ruolo. Non si può pensare che vada sempre tutto bene, il Molise è un territorio altamente sismico, i terremoti sono imprevedibili, e questo i geologi lo sanno. Non vogliamo una seconda San Giuliano di Puglia. L’Aquila e i comuni di Rieti sono molto simili a noi. I bambini e la scuola vanno salvaguardati perché sono il riflesso della società futura. Il sindaco e la sua giunta – è la conclusione dell’intervento – confidano che nulla accada ma di terremoto si muore e noi cittadini lo abbiamo capito e la conferma si è avuta con gli eventi sismici recenti. Basta con le chiacchiere, i cittadini chiedono fatti e risposte, settembre è alle porte!”

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