Terremoto, i Vigili del Fuoco del Molise recuperano i corpi senza vita di una madre e della figlia

CAMPOBASSO. Terremoto, i Vigili del Fuoco del Molise hanno recuperato dalle macerie di una casa di Arcuata, tra i comuni più colpiti dal devastante sisma dei giorni scorsi, i corpi senza vita di una madre e di una figlia, rispettivamente di 80 e 60 anni.

Un grande dolore per gli operatori della regione, che dopo aver strappato alla morte diverse vite umane, ora stanno trovando soltanto salme. Le squadre molisane sono impegnate senza sosta nella ricerca di superstiti dal 24 agosto e saranno avvicendate nella giornata di domani. Oggi hanno operato in un cantiere particolarmente pericoloso, per via delle strutture crollate e pericolanti.

Sono 68 i volontari impegnati nelle zone terremotate, coordinati da tre tecnici del servizio regionale di Protezione civile. Volontari impegnati ad Amatrice, dove nelle tende fornite dal Molise sono stati ospitati 350 sfollati e preparati 250 pasti caldi. A coordinare le fasi logislitiche una sala operativa regionale. “I nostri volontari si stanno facendo onore”, ha commentato il delegato regionale alla Protezione civile Salvatore Ciocca.

Nelle zone terremotate ci sono anche gli operatori del ‘Cnsas’, il Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, in duecento, provenienti da tutta Italia. Tra loro anche una squadra proveniente dal Molise, impegnata ad Amatrice. Con notevoli difficoltà, dovute alla mancanza di risorse e mezzi. “La Regione Molise – ha spiegato Ettore Mascieri, dell’Ufficio stampa del Cnsas Molise – è l’unica Regione d’Italia che ancora non si dota di un adeguato strumento normativo che consentirebbe al Cnsas di svolgere come avviene in tutte le altre Regioni, i compiti istituzionali a cui è deputato da leggi dello Stato Italiano, sia per interventi tecnico-sanitari di emergenza e di ricerca persone disperse in pericolo di vita sul territorio regionale, ma anche per interventi di Protezione Civile per calamità naturali, come quella attuale che ha colpito i territori del Centro Italia”.

“Per sopperire alla carenza di mezzi – ha aggiunto Mascieri – il Corpo ha dovuto richiedere un fuoristrada all’Agenzia regionale di Protezione Civile, che ha fornito un mezzo che, solo dopo aver risolto un inconveniente meccanico dovuto al lungo fermo del veicolo, ha consentito alla squadra di tecnici molisani del Cnsas di recarsi, anche se con diverse ore di ritardo, sulle zone terremotate. Sul posto ai tecnici del Soccorso Alpino sono state assegnate zone da bonificare per la ricerca di superstiti. Tale delicatissima operazione è avvenuta scavando e rimuovendo manualmente macerie e calcinacci, con l’ausilio di unità cinofile di Ricerca e Recupero di superstiti, ed è rientrata nelle prime ore di questa mattina”.

Operazioni che si aggiungono a quelle svolte in Molise nelle ultime settimane, che evidenziano l’importanza della tempistica degli interventi. Da qui la richiesta alla Regione di legiferare al più presto, “per garantire un servizio di pubblico soccorso alla collettività”. Un impegno assunto fin dal 2013, che consentirebbe al Soccorso Alpino di svolgere i propri compiti istituzionali, “così come avviene in tutte le Regioni d’Italia dando man forte al già provato sistema di emergenza urgenza territoriale molisano”.

Domani bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici in occasione dei primi funerali delle vittime.