Area di crisi complessa, presentate centinaia di manifestazioni di interesse

Grande partecipazione alla fase esplorativa avviata da Invitalia e rivolta ai gruppi imprenditoriali intenzionati a investire in regione. La soddisfazione dell’esecutivo Frattura, l’invito della Uil a sostenere anche la zona del Basso Molise


CAMPOBASSO. Area di crisi complessa, sono diverse centinaia le manifestazioni di interesse presentate a Invitalia, da parte di aziende e gruppi imprenditoriali intenzionati a investire in Molise con i benefici previsti dallo strumento del Ministero dello Sviluppo economico.

Il termine per la presentazione delle domande è scaduto ieri a mezzogiorno e si aspetta ora l’esito definitivo della ‘call’, con chiamata meramente conoscitiva, che non darà cioè luogo a titoli di preferenza o inviti. Si attende l’ufficializzazione del primo elenco, quello delle imprese che si sono candidate a investire nell’area industriale di Venafro-Bojano-Campochiaro e aziende dell’indotto.

“Con la chiusura dei termini per la presentazione – hanno dichiarato il governatore Paolo di Laura Frattura e l’assessore regionale allo sviluppo economico Carlo Veneziale – si apre adesso il termine di verifica delle manifestazioni di interesse pervenute. In attesa che Invitalia termini le procedure, oggi abbiamo già un dato certo: la partecipazione. Le manifestazioni sono numerose, centinaia”.

“A nostra disposizione – hanno aggiunto Frattura e Veneziale – al momento abbiamo elementi sufficienti per esprimere soddisfazione sull’andamento di questa fase esplorativa, propedeutica all’assegnazione di risorse. Con la partecipazione registrata – hanno concluso – viene fuori la capacità attrattiva in termini di investimenti che la nostra regione è in grado di esprimere. Le condizioni per ripartire ci fanno ben sperare”.

E di risposta al di là delle più ottimistiche aspettative parla anche la segreteria regionale della Uil. “Ora – spiega sindacato – è possibile tarare al meglio gli interventi e i supporti economici e organizzativi per rendere praticabili gli insediamenti di attività economiche, che facciano ripartire l’economia e offrire opportunità occupazionali. Occorre molto impegno ad esaminare questi atti che, pur non essendo vincolanti né per le imprese né per la Regione, devono far decidere che orientamento dare agli investitori e che modello di sviluppo programmare in quel territorio. Il sindacato va coinvolto nelle riflessioni e reso partecipe delle decisioni”.

“Adesso, con altrettanta determinazione e immaginazione – ha rimarcato la Uil – occorre concentrarsi sulle opportunità dell’Area di crisi non complessa di Termoli e del Basso Molise. Anche da lì deve passare lo sviluppo dell’intera regione, affrontando anche con questi strumenti i problemi esplosi nel basso Molise come la vicenda dello Zuccherificio“.

C.S.