Campobasso, scuole sicure: i genitori pretendono il trasloco da via Leopardi

In un edificio prefabbricato da noleggiare. La soluzione presentata durante la manifestazione di protesta che si è svolta questa mattina in piazza Municipio. L’amministrazione si prepara ad avviare i doppi turni alla ‘Petrone’ e valuta il trasloco nella ‘D’Ovidio’ di via Gorizia

---

CAMPOBASSO. ‘Scuole sicure’, dopo la ‘Nina Guerrizio’ di via D’Amato anche la ‘Don Milani’ di via Leopardi potrebbe essere chiusa. A breve. Per mancanza di tutti i parametri di sicurezza sismica e statica. Almeno in relazione al tempo di utilizzo residuo dell’edificio. E i 600 alunni della scuola potrebbero essere presto spostati. Alla ‘Petrone’, che ha dato la disponibilità delle aule nelle ore pomeridiane. Facendo quindi i doppi turni.

Una soluzione tampone, ma soprattutto a tempo limitato. Questo è l’unico aspetto su cui i familiari degli alunni e l’amministrazione comunale di Campobasso concordano. Per il resto le soluzioni prospettate sono diverse. I genitori chiedono di spostare i loro figli in un modulo prefabbricato. Il Comune valuta il trasferimento dei bambini nella ‘D’Ovidio’ di via Gorizia.

Posizioni contrastanti emerse nella manifestazione di protesta che si è svolta questa mattina in piazza Municipio, gremita di genitori, con slogan, manifesti e palloncini, per chiedere a gran voce ‘scuole sicure’.

“Accettiamo la soluzione dei doppi turni, ma solo per un periodo di tempo breve – ha detto una mamma – il tempo cioè di organizzare lo spostamento dei bambini. Quello che invece non siamo disposti ad accettare è il trasferimento dei bambini in un’altra scuola, che non crediamo sia più sicura della nostra. Noi vogliamo un prefabbricato, solo questa soluzione ci offre garanzie”.

Prefabbricato, hanno chiarito i genitori, da noleggiare e non da costruire, per abbattere ulteriormente i costi, riducendoli a 30mila euro all’anno, secondo le loro stime. Una struttura tra i mille e i millecinquecento metri quadrati, per ospitare 29 aule e 600 bambini. Individuate anche una serie di aree dove potrebbe essere sistemato il modulo, dall’ex Romagnoli, a Colle delle Api, fino a Selva Piana.

“Se non fosse stato per noi – ha aggiunto il papà di una bimba che frequenta la terza elementare – le carte sulla verifica di sicurezza sismica e statica svolta nella scuola sarebbero rimaste sotto la polvere, così come sono state trovate. E noi ci abbiamo messo 9 mesi per ottenerle”.

A rappresentare la posizione dell’amministrazione l’assessore ai lavori pubblici Pietro Maio, intervenuto sfidando anche i fischi e le proteste dei manifestanti. Che hanno accusato il Comune di aver perso tempo e di continuare ancora a perderne.

“Troveremo una soluzione così come l’abbiamo trovato per via Crispi e via D’Amato – ha detto Maio – già dalla prossima settimana con il sindaco metteremo a punto la soluzione più immediata, quella dei doppi turni, visto che la ‘Petrone’ si è resa disponibile. Poi penseremo a una soluzione a medio termine. Nel giro di qualche mese – ha aggiunto l’assessore – riavremo la disponibilità della ‘D’Ovidio’ di via Gorizia, per la quale abbiamo in corso un intervento di adeguamento costato 100mila euro. Lì ci saranno 15 aule, per ospitare 350 studenti. Ma troveremo una sistemazione per tutti”.

Parole che non hanno convinto i genitori. Convinti che solo la strada del prefabbricato è quella giusta. La prossima settimana sarà comunque decisiva. Quella in cui a Palazzo San Giorgio potrebbero essere firmate le ordinanze. Mentre i genitori pensano anche a non far entrare i propri bimbi in classe. Già da martedì.

Carmen Sepede