L’iniziativa è dei consiglieri regionali Niro, Di Pietro e Sabusco. Previsto un turno unico di voto, con l’eliminazione della ‘clausola di salvaguardia’ per il candidato governatore sconfitto


CAMPOBASSO. No al maggioritario, il cosiddetto ‘listino del presidente’. E no al voto disgiunto, ovvero alla preferenza espressa per il candidato governatore di uno schieramento e il candidato consigliere di un altro schieramento.

Queste alcune delle novità previste dalla proposta di legge elettorale regionale, elaborata dai consiglieri Vincenzo Niro, Cristiano Di Pietro e Massimo Sabusco e presentata in una conferenza stampa. Una proposta che prevede l’abolizione delle circoscrizioni provinciali e l’introduzione di un collegio unico regionale. E che elimina la ‘clausola di salvaguardia’ per il candidato presidente sconfitto, che per entrare in aula deve candidarsi ed essere eletto anche nel proporzionale.

Turno unico di voto confermato e 60% di consiglieri per il presidente che vince, fino a un massimo di 13, con 7 consiglieri assegnati alla minoranza. Prevista inoltre la tutela di genere, ovvero la possibilità per l’elettore di dare due preferenze, di genere (femminile o maschile) diverso.

“Si tratta di un sistema elettorale proporzionale, con premio di maggioranza – ha chiarito il primo firmatario Vincenzo Niro – con liste regionali concorrenti, che possono essere raggruppate in coalizioni, collegate a un candidato presidente. La nostra legge – ha aggiunto – consente di dare rappresentanza in aula a tutto il territorio regionale, nel rispetto dello statuto e in considerazione della riduzione del numero dei consiglieri, garantendo la governabilità dell’aula”.

La proposta Niro-Di Pietro-Sabusco inizia ora il suo iter in commissione, dov’è stata depositata anche la proposta di legge elettorale di iniziativa dei consiglieri Massimiliano Scarabeo, Nunzia Lattanzio e Francesco Totaro. Che divide il Molise in tre collegi, Campobasso, Isernia e Termoli e prevede un doppio turno, con ballottaggio per i due candidati presidenti più votati, se nessuno ottiene almeno il 40% di consensi.

Due proposte antitetiche, da discutere e portare in aula a poco più di un anno dall’appuntamento elettorale per il rinnovo del governo regionale. Un appuntamento a cui gli aspiranti consiglieri si preparano già. Anche a colpi di leggi elettorali. Che definiscono gli equilibri e disegnano l’assetto dell’assemblea. Preparando la battaglia che si giocherà a suon di preferenze.

C.S.