Anche a Isernia il sindacato denuncia le criticità con cui i caschi rossi fanno i conti ogni giorno: “Trattati come un corpo di serie B”
ISERNIA. Tanti riconoscimenti per il lavoro svolto a cui non corrisponde uno stipendio adeguato. Anche a Isernia il Conapo insorge per chiedere una maggiore attenzione per rischia la vita ogni giorno. Dura la reazione del sindacato all’indomani dell’annuncio del conferimento, da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di conferire la medaglia d’oro alla bandiera dei Vigili del Fuoco “anche e soprattutto per il grande lavoro fatto durante il terremoto”.
“Siamo di fronte all’ennesimo umiliante paradosso di uno Stato – hanno denunciato Vincenzo Magnante e Pierluigi Cavalcante, segretario e vice segretario Conapo di Isernia – che con una mano ci riconosce le più alte onoreficenze e con l’altra continua a trattare i nostri Vigili del Fuoco come un corpo di serie B con retribuzioni di trecento euro ogni mese inferiori agli altri corpi preposti alla sicurezza pubblica e privandoli di importanti istituti previdenziali che tutti gli altri corpi hanno a compensazione dei gravosi servizi operativi”.
E il sindacato dei pompieri lancia una provocazione direttamente al presidente del Consiglio: “Lo Stato da decenni ci tratta come carne da macello e sistematicamente rinvia a chissà quando la soluzione della sperequazione con gli altri corpi, abbiamo già provato a fare acquisti con le numerose medaglie che già abbiamo ma nessuno ce le ha accettate, ora ce ne danno una in più invece di riconoscerci quanto dovuto? Renzi si decida a darci pari dignità retributiva e pensionistica tra corpi dello Stato invece di abbracciarci nelle emergenze e calamità quando gli serve la nostra immagine di soccorritori”.
“E’ evidente a tutti gli italiani che i Vigili del Fuoco non chiedono nessun privilegio ma solo la parità di trattamento, non vogliono un centesimo in più degli altri corpi – aggiunge il segretario generale del Conapo Antonio Brizzi – continuiamo a ricevere medaglie, attestazioni, lodi e soprattutto le dimostrazioni di affetto dei cittadini ma nessuna vera attenzione politica per recuperare la differenza con gli altri corpi. Anche il Ministro dell’Interno Alfano tace di fronte a questa situazione di figli e figliastri tra Polizia e Vigili del Fuoco entrambi dipendenti dallo stesso ministero, quello dell’Interno. E il premier Renzi, nonostante i suoi abbracci pubblici ai Vigili del Fuoco durante il terremoto, non ha messo un solo centesimo nella legge di bilancio destinato specificatamente a recuperare il divario con gli altri corpi e questo lo consideriamo un affronto. Chiediamo inoltre più assunzioni di Vigili del Fuoco, ne mancano 3 mila dai 32 mila previsti e le continue emergenze ne dimostrano la necessità”.
Ubi dolor ibi vigiles (dove c’è il dolore ci sono i vigili) e lo vediamo tutti i giorni in televisione ma i nostri Vigili del Fuoco da tempo si chiedono come mai i politici non corrispondono altrettanta presenza e attenzione nei loro confronti.
I Vigili del Fuoco del Conapo si dicono “stanchi di essere presi a pesci in faccia” e invitano Governo e Parlamento a maggiore attenzione nella legge di bilancio ora in discussione. “Chiediamo risposte concrete con uno specifico fondo destinato a risolvere la sperequazione retributiva e pensionistica con gli altri corpi” è l’appello del Conapo giunga sino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale durante la consegna della medaglia d’oro “deve sapere anche i motivi del diffuso malessere dei vigili del fuoco”.