Venafro: 15 migranti in un unico appartamento. Il movimento di estrema destra: stop al ‘business dell’immigrazione’ a spese degli italiani


VENAFRO. Si è tenuta ieri la conferenza stampa organizzata dai residenti del condominio di via Buonarroti 38, a Venafro, assieme a CasaPound Italia, volta a denunciare alla cittadinanza e alle istituzioni locali il cosiddetto ‘business dell’immigrazione’.
Presenti il responsabile di CasaPound per la provincia di Isernia Agostino Di Giacomo, il consigliere comunale di CasaPound per il Comune di Isernia Francesca Bruno, il sindaco di Conca Casale Luciano Bucci ed esponenti della minoranza consiliare del comune di Venafro e dell’associazionismo locale. A far scaldare gli animi dei partecipanti, il recente insediamento di quindici immigrati in uno degli appartamenti dello stabile, di
meno di 100 metri quadri, in assenza delle più elementari norme di sicurezza ed igiene, “emblematico – dicono da CasaPound – delle storture di un sistema che non punta ad altro che al guadagno, troppo piccolo per poter ospitare tutti”.

“Con questa conferenza stampa – scrive Di Giacomo in una nota – abbiamo voluto lanciare un messaggio chiaro: non è accettabile che l’autorità prefettizia prosegua con un meccanismo, quello dei bandi per l’accoglienza, che si è trasformato in un business per pochi privati e cooperative, ma che espone i cittadini a seri rischi sul piano sanitario e della sicurezza. Resta chiara – continua Di Giacomo – la nostra opposizione di principio al sistema dell’accoglienza sul suolo molisano di individui in massima parte privi delle qualifiche per lo status di rifugiati, giunti in Italia non per fuggire dalla guerra, ma per fare la bella vita a spese dei contribuenti. A tal proposito, auspichiamo che nessun sindaco, ad iniziare da quello di sant’Elena Sannita, ceda alle richieste del prefetto, appoggiando l’apertura di nuovi centri sul loro territorio. I molisani non hanno nessun dovere di accogliere, ma il diritto di veder chiusi i centri di accoglienza sorti come funghi sulla loro terra per nessun altra ragione se non ingrassare le tasche di un ristretto numero di individui”.

CasaPound, insomma, prosegue nella sua battaglia di denuncia contro la concentrazione eccessiva di migranti sul suolo pentro.

FC