Pakistano arrestato nel centro storico mentre spacciava. Tra i suoi clienti ragazzi giovanissimi

L’uomo, che a settembre era già stato beccato dalla polizia ed aveva avuto l’obbligo di dimora, è stato sorpreso in casa sua, a Campobasso. Aveva 130 grammi di hashish e 80 grammi di marijuana. Nella sua abitazione il via vai di clienti era continuo: anche studenti e studentesse che avevano marinato la scuola. Decisiva la collaborazione dei cittadini

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CAMPOBASSO. Arrestato mentre cedeva droga a due donne e a un uomo. Nella sua abitazione del centro storico di Campobasso, dove aveva creato una piccola ‘centrale dello spaccio’. Hashish e marijuana, ma il via vai in Vico Tre Dita era incessante. Ad andare a casa sua, per rifornirsi, anche ragazzi che avevano marinato la scuola. E ragazze, un pericolo in più. I vicini avevano notato tutto e, preoccupati, avevano allertato le forze dell’ordine.

E’ stato beccato dalla Polizia, accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, e si trova ora in carcere in via Cavour Sai Akhtar Hussein Ijaz Akhtar, meglio conosciuto come ‘Jasir’, il pakistano 43enne che il 15 settembre aveva già avuto un obbligo di dimora a Campobasso.

Non è bastato, ha continuato imperterrito a spacciare, fino ad essere arrestato in flagrante il 15 novembre, mentre in casa sua consegnava la droga ai clienti. Lui che era arrivato a Campobasso oltre un anno fa, spacciandosi per afghano, e riuscendo così a ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari.

I dettagli dell’operazione, svolta dalla Polizia e coordinata dalla Procura di Campobasso, sono stati forniti oggi, in una conferenza stampa in Questura, dopo che per l’uomo è stato convalidato l’arresto. Su richiesta del sostituto Vittorio Gallucci e vista la reiterazione del reato, il Gip Teresina Pepe ha disposto la custodia cautelare in carcere, a un giorno di distanza dall’udienza in Tribunale del procedimento per i fatti di settembre. Tra i suoi clienti, una decina sono stati segnalati come assuntori. Tra loro due minori.

“E’ un risultato che possiamo condividere con gli abitanti del quartiere – ha affermato il dirigente della Divisione anticrimine Domenico Farinacci – cittadini preoccupati per tutto quell’andirivieni, che hanno voluto liberare la zona per paura che i loro figli finissero nel suo giro. Ad andare a casa sua – ha aggiunto – erano anche ragazze minorenni, che evidentemente non si sono rese conto di che rischio correvano. Si tratta infatti di un soggetto pericoloso. Quando ha saputo di dover andare in carcere, in Tribunale ha avuto una reazione ‘muscolare’: ha dato di matto e si è tolto gli indumenti, restando solo in jeans”.  Poi ha avvertito un malore, tanto da dover essere soccorso dal 118 e portato in ospedale,  da dove poi è stato dimesso.

L’uomo riusciva a rifornirsi di droga pur avendo l’obbligo di dimora. Doveva restare a Campobasso e poteva uscire solo di giorno, ma questo evidentemente non gli aveva tolto i contatti con i ‘fornitori’, probabilmente campani, come ha rivelato il dirigente della Squadra Mobile Raffaele Iasi. In casa, al momento del blitz, aveva 130 grammi di hashish e 80 grammi di droga, oltre a un bilancino di precisione e a un coltello. Materiale tutto sequestrato.

Un’attività di spaccio che evidentemente fruttava. Visto che Jasir riusciva a fare bonifici ai suoi familiari di 400 euro a settimana, come ha sottolineato Iasi. In Pakistan, non in Afghanistan, da cui aveva detto di provenire per essere considerato un rifugiato. Ma oggi in Tribunale ha avuto da dire contro i poliziotti, che avendolo definito afghano gli avevano a suo dire impedito di andare a trovare il fratello nel suo Paese. Tanto da non potersi allontanare dall’Italia e da Campobasso.

C.S.