A due anni dall’avvio del nuovo Piano di sviluppo rurale sono già state messe a bando risorse per l’85% della dotazione finanziaria assegnata al Molise. Resta il nodo della raccolta differenziata, con la Regione pronta a ritirare i finanziamenti ai Comuni che non potenziano il servizio
di Carmen Sepede
CAMPOBASSO. “Vogliamo collegare le periferie al centro, investire sul capitale umano, fornendo servizi essenziali alla popolazione. In questo caso ai bambini”. Vittorino Facciolla, vicepresidente della Giunta e assessore regionale all’Agricoltura, ha spiegato così l’intervento con cui la Regione ha acquistato 55 scuolabus destinati ad altrettanti comuni del Molise. Per trasportare in classe i piccoli alunni che abitano nelle contrade e nelle zone rurali della regione. Scuolabus che si aggiungono ai 41 bobcat e ai 13 mezzi di trasporto per disabili, tutti acquistati con i fondi del Piano di sviluppo rurale 2007-2013.
Una scelta finita al centro di un’interrogazione parlamentare al premier Matteo Renzi e al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, con il deputato del M5s Filippo Gallinella che ha posto il dubbio che il Molise abbia utilizzato impropriamente i fondi del Psr. Visto che gli scuolabus sono stati acquistati con i fondi della misura 321, quella relativa ai lavori infrastrutturali.
“Sono affermazioni fatte da chi evidentemente nemmeno si è letto le carte. Prima di autorizzare qualunque intervento il Comitato di sorveglianza dell’Unione europea stabilisce la fattibilità degli interventi. Che noi abbiamo ovviamente ottenuto. Anzi, con questo progetto siamo diventati regione capofila in Italia. Con il Piano di sviluppo rurale dobbiamo dare risposte al nostro territorio, che è prevalentemente rurale, otre che estremamente frammentato. Basti pensare che il 55% dei nostri comuni è sotto i 1.000 abitanti, il 92% sotto i 5.000 abitanti. In un contesto così diventa essenziale collegare le periferie al centro”.
Questo è un intervento finanziato con le risorse del vecchio Psr. A che punto è il Piano di sviluppo rurale 2014/2020?
“In fase avanzatissima. Siamo la prima regione d’Italia per indicatori di spesa. E ancora la prima regione ad aver pubblicato il bando per la misura 4.2, quella relativa alla trasformazione dei prodotti agricoli. A due anni dall’avvio del nuovo Psr abbiamo messo a bando risorse per l’85% della disponibilità totale, pari a 35 milioni di euro, su una dotazione complessiva di 40 milioni assegnati al Molise. Inoltre abbiamo già assegnato risorse per 7 milioni di euro e altri fondi arriveranno entro il 31 dicembre. Insomma, possiamo dire davvero di avere invertito il trend”.
Proprio per quanto riguarda l’attuazione del Psr, il Tar ha sospeso la graduatoria con cui l’Arsarp, l’Agenzia regionale per l’agricoltura, aveva assegnato incarichi di collaborazione. Cosa succede a questo punto?
“Il Tar ha concesso la sospensiva relativa a una soltanto delle sei graduatorie pubblicate dall’Arsarp. Aspettiamo però l’udienza di merito, restando in acquiescenza nei confronti della decisione dei giudici amministrativi. Poi dovrà essere l’Arsarp, a cui avevamo affidato l’attuazione del Psr, a stabilire le tappe di questa vicenda”.
E per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e del territorio?
“Abbiamo approvato in Giunta il Piano energetico regionale, che spinge sull’efficientamento energetico e sul sostegno alle energie rinnovabili. Ma abbiamo approvato anche il Piano regionale di tutela delle acque, unica regione italiana a non essere in procedura di infrazione e il Piano regionale di tutela dell’aria. Il tutto all’insegna della tutela dell’ambiente”.
Resta il nodo della raccolta differenziata, visto che il Molise è lontanissimo dal 65% di riciclo dei rifiuti imposto entro il 2018 dall’Unione europea. Addirittura a Campobasso la percentuale di raccolta differenziata non supera il 13%, percentuale lontanissima dai parametri europei.
“E’ vero, bisogna fare molto di più. Campobasso deve invertire la rotta. Proprio l’altro giorno l’assessore comunale all’ambiente Stefano Ramundo ha però assicurato che entro la fine dell’anno nel capoluogo partirà il nuovo servizio di raccolta differenziata, per superare il ritardo che c’è. Si tratta di qualcosa su cui puntiamo molto, tanto che per il potenziamento della differenziata abbiamo stanziato 27 milioni di euro per i Comuni del Molise, di cui 4 destinati proprio alla città di Campobasso. Ma le amministrazioni devono accelerare. Anzi, le dico di più: se entro il 31 marzo 2017 non avvieranno i servizi rischieranno il ritiro dei finanziamenti. Presto partirà la lettera di comunicazione. Non si può rinviare ancora”.