Cresce l’export e diminuisce la disoccupazione. Va meglio il turismo, ma solo quello balneare. In prefettura a Isernia sono stati illustrati i dati del rapporto della Banca d’Italia


ISERNIA. Economia molisana in leggera ripresa. E’ ancora presto per dire che la crisi è superata, ma tutto sommato un miglioramento, nei primi mesi del 2016, c’è stato. Lo testimoniano i dati del rapporto realizzato dalla filiale di Campobasso della Banca d’Italia e illustrati questa mattina in prefettura a Isernia dalla direttrice Dealma Fronzi insieme al prefetto Fernando Guida e ai funzionari Pietro de Matteis e Marco Manile.

Numeri positivi per le esportazioni da parte delle grandi imprese e per il turismo, quello balneare. Soffrono ancora le piccole aziende, specie quelle delle aree interne. Primi segnali di recupero anche per il settore edile “ma – emerge da rapporto – la svolta ciclica deve ancora consolidarsi”. In sintesi, al lieve progresso dei consumi delle famiglie e al buon andamento delle esportazioni “si è contrapposta – raccontano i dati – la debolezza dell’accumulazione del capitale delle imprese, ancora frenata da un clima di diffusa incertezza”.

Nell’industria l’attività produttiva ha beneficiato dell’andamento positivo delle grandi imprese. E’ proseguito, in particolare, l’aumento delle vendite all’estero. Anche al netto delle componenti più volatili, la dinamica è stata migliore di quella del Mezzogiorno e dell’Italia. E mentre il volume degli scambi immobiliari ristagna su valori storicamente contenuti, un altro dato positivo arriva sul fronte occupazione. Dalla foto scattata dalla Banca d’Italia emerge una crescita in tutti i settori, soprattutto per quel che concerne il lavoro dipendente e la componente maschile. “In presenza di un’elevata partecipazione al mercato del lavoro – emerge ancora dal rapporto -, sono diminuite le persone in cerca di occupazione, determinando un calo del tasso di disoccupazione. Il ricorso agli ammortizzatori sociali ha continuato a ridursi a un ritmo sostenuto”.

Ed è leggermente aumentato il credito all’economia. “Nel giugno scorso – spiegano i funzionari della Banca d’Italia – il credito bancario alla clientela residente in regione è tornato a crescere, seppur lievemente. L’incremento ha interessato soltanto i prestiti alle famiglie, sostenuti sia dai mutui per l’acquisto dell’abitazione, sia dal credito al consumo”. Diversa invece la situazione per le aziende. “I prestiti alle aziende – ha evidenziato Fronzi – sono invece ancora diminuiti, risentendo del calo per quelle di minori dimensioni. Il costo del credito bancario si è ancora ridotto collocandosi su livelli storicamente bassi”. In pratica, il miglioramento del quadro congiunturale si è riflesso sulla qualità del credito al settore produttivo, “dove il flusso di nuovi prestiti in sofferenza in rapporto al totale dei prestiti è ulteriormente diminuito”.