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Ventimila presenze ad Agnone per la ‘N’docciata’

Boom di visitatori per la manifestazione, quest’anno dedicata a Papa Giovanni Paolo II, vent’anni dopo che le torce di fuoco furono portate a Piazza San Pietro. L’ex vicesindaco Cacciavillani: esportare questa tradizione in Russia e approvare una legge regionale di sostegno degli eventi regionali più significativi


AGNONE. In ventimila. Per rinnovare l’antico rito del fuoco. Boom di visitatori ad Agnone per assistere alla ‘N’docciata’ dell’8 dicembre, appuntamento che precede la sfilata del 24. La più antica. Una manifestazione che cresce di anno in anno, come il numero dei turisti, provenienti non solo dal Molise ma anche da altre regioni italiane.

L’edizione di quest’anno, poi, aveva un richiamo in più, essendo dedicata alla memoria di Papa Giovanni Paolo II, a ricordo della ‘N’docciata’ portata venti anni fa a Roma, in Piazza San Pietro. Per rendere omaggio al Papa Santo Wojtyla, sempre nel cuore degli agnonesi, che hanno voluto dedicargli una piazza. Con una targa, a ricordare l’8 dicembre del 1996.

Allora, come oggi, è stato un grande successo. Evidenziato dagli organizzatori, che hanno parlato appunto di ventimila presenze ad Agnone nel giorno dell’Immacolata Concezione. Turisti accolti anche dalle strutture ricettive.

Dopo l’inaugurazione della piazza a Giovanni Paolo II, le torce infuocate hanno illuminato e scaldato la notte agnonese. L’appuntamento è ora per la Vigilia di Natale, quando si ripeterà il rito del fuoco. E la sua suggestione.

Soddisfatto del risultato di ieri il vicesindaco Maurizio Cacciavillani. “Le ultime due edizioni della ‘Ndocciata dell’8 dicembre – ha commentato – hanno più che raddoppiato le presenze rispetto alle precedenti, dimostrando l’efficacia dell’azione di marketing territoriale intrapresa negli scorsi anni e culminata con “Il Giorno del Fuoco” a Milano il 26 settembre 2015, quando la ‘Ndocciata di Agnone ha sfilato sulla darsena dei navigli, come evento di punta di Expo in Città (il palinsesto degli eventi nel cuore della città milanese organizzati durante l’esposizione universale). Abbiamo un riscontro concreto che la ‘Ndocciata a Milano – ha aggiunto Cacciavillani, che è stato tra i promotori del progetto – ha portato tantissima gente ad Agnone. E questo è stato, fin da principio, l’obiettivo di tutta la nostra programmazione. Fare di Milano una vetrina internazionale, per portare persone sul territorio alto molisano. Molti ieri sono arrivati in città perché avevano visto o sentito parlare del Giorno del Fuoco nel capoluogo lombardo. E questa è la migliore risposta a tutti coloro che affermavano che la ‘Ndocciata a Milano non sarebbe servita”.

Cacciavillani evidenzia anche che il format “Il Giorno del Fuoco”, coniato in occasione di Expo 2015, ha un effetto positivo sulla manifestazione, in quanto identifica meglio il significato della ‘Ndocciata, con un termine che la rende facilmente riconoscibile da chi non è molisano. Un format che lega la ‘Ndocciata alle altre peculiarità di eccellenza dell’Alto Molise: il fuoco quale elemento naturale che dà linfa a tutta la manifestazione (che illumina), diventa il fil rouge per la promozione dell’arte di fondere i metalli (fuoco che crea le campane e permette la lavorazione del rame) e per la promozione dei prodotti dell’agroalimentare (il fuoco che cuoce i cibi), ricollegate alla figura di San Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi d’Italia. “Questo format ha attirato tantissimi visitatori ad Agnone – ha affermato l’ex vicesindaco – ma ora, per far si che l’evento sia ancora più da traino per il turismo e faccia restare le persone sul territorio per più giorni, bisogna sposare l’idea di Domenico Meo: trasformare la ‘Ndocciata in un festival sui riti del fuoco, che nel medio periodo possa durare anche per un’intera settimana. Questa azione avrà un effetto promozionale superiore ed attirerà ancora più persone”.

Inoltre, Cacciavillani ritiene di dover ancora esportare la manifestazione oltre i confini molisani, per farle assumere una valenza internazionale. L’idea è di far sfilare le ‘ndocce infuocate in Russia, nella grande Piazza Rossa di Mosca, utilizzando l’evento come volano per il turismo del Molise e dell’Italia. “In Russia c’è la campana più grande del mondo – ancora Cacciavillani – che si aggancia con la tradizione della millenaria Fonderia Marinelli e la Russia è un mercato in crescita, che può rispondere benissimo. La ‘Ndocciata diventerebbe lo stimolo per aprire le porte alle imprese locali a un contesto più internazionale. Abbiamo bisogno di uno shock promozionale per cambiare le sorti del territorio e attraverso una forte azione pubblico-privata la ‘Ndocciata può essere da apripista per incrementare il turismo ed attirare investimenti, creare nuovi rapporti commerciali. Ovviamente si tratta di un’iniziativa da organizzare con il tempo, con il supporto delle istituzioni e delle imprese molisane”.

Per questo e per riconoscere la ‘Ndocciata come uno degli eventi di punta del Molise, Cacciavillani lancia un appello alla Regione: “Va istituita una legge regionale ad hoc per gli eventi molisani più importanti, con un finanziamento fisso con il quale creare un’organizzazione puntuale e strutturata. Basta con i finanziamenti a pioggia, bisogna scegliere sono alcune manifestazioni e puntare su quelle, come traino nel campo turistico e dell’agroalimentare, attraverso risorse pubbliche certe, da integrare con i finanziamenti dei privati. Solo così si può fare il salto di qualità per la promozione dell’intera regione”.

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Carmen

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