Categories: Natura & Ambiente

La Riserva Regionale Guardiaregia – Campochiaro e i suoi siti naturalistici

Ambiente: nuovo viaggio alla scoperta dei ‘tesori’ del Molise


CAMPOBASSO. Abbiamo già parlato del Massiccio del Matese e della sua importanza naturalistica che riveste non solo per il Molise ma per l’intero Appennino centro meridionale. Oggi approfondiamo un’area del massiccio che è diventata da pochi anni una delle due Riserve Regionali esistenti in Molise, ma che era già tutelata come Oasi naturalistica del WWF. Stiamo parlando della Riserva di Guardiaregia – Campochiaro, situata nella parte orientale del Matese e che racchiude in se importanti siti naturalistici come il Monte Mutria e la splendida forra del torrente Quirino. La vegetazione nella fascia sub-montana, che caratterizza la prima parte della riserva, è composta dal Cerro, Carpino nero, Corniolo, Orniello, Acero di lobelius, Castagno, Maggiociondolo, Biancospino e Prugnolo.

Ai livelli superiori, dai circa 1000 mt. slm, la vegetazione cambia con le bellissime faggete che si rinvengono sia su Monte Mutria che sulla Montagna di Campochiaro. Qui il dominatore assoluto dei boschi è il Faggio, sia sotto forma di altofusto (una fustaia molto bella si trova intorno all’abisso del Pozzo della Neve, in agro di Campochiaro), sia come ceduo più o meno degradato. Il sottobosco è ricco di Funghi (particolarmente Porcini), Lamponi, Fragole, Origano ed altre erbe officinali. L’importanza delle faggete è confermata dalla presenza di un habitat europeo a priorità di protezione denominato ‘faggete a Taxus baccata ed Ilex aquifolium’. Infatti, oltre al Faggio si rinvengono splendidi esemplari di Tasso e Agrifoglio, piante sempreverdi che amano i climi freschi e l’ombra e che quindi crescono molto bene sotto le ampie chiome dei faggi.

Di pregevole importanza naturalistica è la forra del torrente Quirino dove si rinviene un altro habitat prioritario denominato ‘foreste dei versanti e valloni del Tilio-Acerion’. Si tratta di un habitat ricco di latifoglie che si sviluppano nelle forre con elevata umidità atmosferica e che ormai si può osservare solamente in luoghi poco accessibili all’uomo. Qui è possibile vedere specie tipiche delle aree mediterranee e rare per questi versanti come il Leccio e il Corbezzolo. Tra le altre specie erbacee della riserva meritano una menzione particolare, per la bellezza dei loro fiori, le 40 specie di orchidee spontanee censite dei vari generi Orchis, Dactylorhiza, Serapias, Platanthera e la Cephalanthera rubra, molto comune proprio nelle faggete. Molte di queste specie sono ben visibili nei mesi primaverili da Aprile a Giugno lungo il sentiero natura San Nicola di Guardiaregia, uno dei sentieri più belli della Riserva Regionale.

Numerose sono anche i generi faunistici con la presenza accertata del Lupo studiato e censito negli ultimi anni durante la predisposizione del Piano di gestione della riserva. Le foreste incontaminate sono il luogo ideale anche per un’altra specie rara da vedere come il Gatto selvatico. Altri abitanti dei boschi che rivestono una notevole importanza soprattutto per i livelli di tutela ambientale sono gli anfibi con la Salamandra pezzata e la Salamandrina dagli occhiali. Entrambe le specie sono oggetto di studio da parte di ricercatori del WWF e del personale della riserva viste le peculiarità a livello naturalistico che ricoprono.

Altre specie visibili sono gli ungulati con l’onnipresente Cinghiale, il Capriolo e il Cervo di recente reintrodotto. Quest’ultimo è possibile ammirarlo presso l’area faunistica del Cervo a Campochiaro dove sono state allestiti appositi osservatori mimetizzati esterni e pannelli informativi sulla biologia della specie.
L’area è frequentata anche da vari rapaci come l’Aquila, l’Astore, lo Sparviere, il Falco Pellegrino, la Poiana e il Gheppio. Oggi la Riserva è gestita da WWF Oasi ed è regolata da una convenzione stipulata con i Comuni di Guardiaregia e di Campochiaro.

Dottore Ambientale
Alfonso Ianiro

Deborah

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