Categories: CRONACA

‘Il lago dei cigni’: l’altra faccia della cultura, tutta made in Molise

Isernia/ Lo spettacolo del prestigioso Royal Ballet of Moscow salta nel silenzio generale delle istituzioni


ISERNIA. Dispiace dirlo, ma si tratta di una pessima figura. Per Isernia, per Campobasso e per il Molise intero. Avrebbe dovuto tenersi ieri sera alle 21, presso l’auditorium ‘Unità d’Italia’ di Isernia, ‘Il Lago dei cigni’, celeberrimo balletto di Tchaikovsky messo in scena dal Royal Ballet of Moscow. Un evento inserito a sorpresa, all’ultimo momento, nella stagione di spettacoli organizzati nel capoluogo pentro dalla ‘Fondazione Molise Cultura’. Ma a far le cose di fretta si finisce troppo spesso per cadere in fallo: lo spettacolo non si è tenuto-


Succede, direte voi. Peccato che poche ore prima dello spettacolo, nessuna comunicazione ufficiale è stata fornita alla cittadinanza, non una nota stampa, non un avviso sulla pagina Facebook o sul sito istituzionale della Fondazione, dove l’evento campeggia ancora, paradossalmente, tra quelli in programma. I (pochi) cittadini che hanno acquistato il biglietto hanno avuto un’amara sorpresa passando dinanzi all’auditorium, dove ieri campeggiava sì il manifesto della serata, ma recante la scritta ‘Annullato’. Pochi biglietti, si diceva: e non poteva essere altrimenti, visto il poco tempo per pubblicizzare l’evento e fare un’adeguata programmazione. Un’occasione persa, vista la valenza della compagnia moscovita, in tournée in tutta Italia, che ha fatto indignare non poco un cittadino di Isernia. Il quale, rimasto negativamente colpito dalla disorganizzazione, ha voluto raccontare aa ‘Isnews’ la sua personale esperienza.

Ecco il testo della sua lettera (firmata):

“Soltanto quattro giorni prima dell’evento, viene esposta all’entrata dell’Auditorium di Isernia, una locandina che annuncia lo spettacolo del prestigioso Royal Ballet of Moscow che si esibirà nel ‘Lago dei Cigni’. Entusiasta di poter fare questo meraviglioso regalo alla mia piccola bambina amante della danza, mi domando come mai un simile evento venga annunciato solo quattro giorni prima e senza peraltro trovare nessuna informazione sulla vendita dei biglietti. Comincio allora a sentire odore di bruciato. Immediatamente vado su internet senza però trovare nulla, chiamo amici (politici e non) e non e nessuno è in grado di darmi l’informazione che cerco. Infine, dopo vari tentativi, qualcuno mi dice che i biglietti sono in vendita presso una compagnia teatrale di Isernia presso la quale mi reco comprando due biglietti al costo di 20 euro cadauno.

Domenica, a pranzo con gli amici, si parla di questo importante evento nella nostra città, evidenziando la stranezza di come uno spettacolo di grande respiro internazionale venga gestito con un basso profilo dal punto di vista della comunicazione, che forse perciò nasconde qualcosa di poco chiaro. Ovviamente, tutto questo non è avvenuto in altre città italiane che, come di consueto, con almeno due mesi di anticipo, annunciano con orgoglio l’importante evento.

Pur temendo che non avrei mai portato mia figlia a quel balletto, non potevo intimamente non cullare l’idea di arrecarle una grande gioia e di vedere la felicità nei suoi occhi. Quale padre non si sente in paradiso davanti ad una tale felicità? Purtroppo il sogno è durato poco e, come temevo, passando nel primo pomeriggio all’Auditorium, trovo la temuta fascia trasversale bianca che sentenzia ‘spettacolo annullato’. Di ritorno a casa trovo mia figlia tutta sorridente che mi annuncia festosa: “Papà ho fatto tutti i compiti, a che ora mi vieni a prendere per andare a vedere il balletto?”.

Non è stato facile per me trasmettere a mia figlia un qualche messaggio capace di compensare la delusione, l’amarezza, lo sconforto mentre le asciugavo le lacrime: come spiegare con parole semplici che queste cose fanno parte del cinismo di chi con misere attività sperpera denaro pubblico? E’ come se avessi detto alla mia bambina che vive di sogni di smettere di sognare, ma ancora per poco, quando riuscirò a portarla via da questa piccola e insignificante realtà.

A voi, cari signori coinvolti in questa cinica e ignobile farsa, desidero annunciare che tutto questo sarà, per me, motivo di una personale ‘crociata’ contro un assurdo sistema dove regna sovrana l’ignoranza e la mala gestio; sono stanco, nella mia terra, di essere continuamente umiliato nella mia morale e dignità di uomo; è ora di finirla pensando che noi poveri mortali, stanchi e assuefatti a questi continui soprusi gratuiti, possiamo essere continuamente offesi nella nostra identità e onestà intellettuale e nella sana educazione avuta dai nostri padri. Qualcuno risponderà per le lacrime di mia figlia, di questo potete essere certi! Ovviamente, le nostre istituzioni locali nell’assoluto silenzio, forse perché non sanno nemmeno di cosa stiamo parlando”.

 

 

Pasquale

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