HomeNatura & AmbienteIl lupo tra falsi miti e realtà

Il lupo tra falsi miti e realtà

Continua il viaggio alla scoperta dei tesori ambientali del Molise


ISERNIA. Sempre più spesso si leggono o sentono notizie sui lupi e sulle loro comparse nei pressi dei centri abitati distorcendo il più delle volte la realtà sul loro comportamento naturale. Altre volte si scambia facilmente la presenza di cani randagi o abbandonati con il lupo, creando in questo modo ancora più confusione sulle reali abitudini del predatore.

Il Lupo appenninico (Canis lupus italicus) presenta una testa larga, ingrandita da un folto e lungo pelo dietro le guance, mentre il collo è tozzo e corto, le orecchie sono dritte. Il colore varia, dall’estate all’inverno da un marrone grigiastro a un grigio più chiaro e pallido. Il lupo appenninico, rispetto al lupo comune, è più piccolo ed il suo peso è di circa 35-40 kg per il maschio e 25–30 kg per l’esemplare femmina.

I territori naturali in cui vive sono zone montane e boscose, nelle quali sia ridotto il disturbo da parte dell’uomo, e nel contempo si trovi una buona disponibilità di cibo. Differentemente dai cani, i lupi hanno un solo periodo riproduttivo all’anno, l’epoca dell’estro si concentra nei mesi di Gennaio/Febbraio, e normalmente gli accoppiamenti si realizzano nelle prime due settimane di Marzo. La gravidanza ha una gestazione di circa 57/63 giorni e quindi le nascite si concentrano nelle ultime settimane di Maggio. Le cucciolate risultano essere discretamente numerose nelle femmine più mature (6/7 cuccioli), decisamente contenute in quelle più giovani (2/3 cuccioli).

Un lupo mangia mediamente circa 2/3 kg di carne al giorno, questo significa che deve predare almeno ogni tre giorni e che può ingurgitare in un solo pasto fino a 8 kg di carne. L’alimentazione è strettamente carnivora, molto marginali sono le integrazioni con bacche, frutti, erbe, alimenti che svolgono una funzione digestiva e depurativa. Principalmente preda i grandi ungulati come cinghiali, caprioli e cervi, ma, occasionalmente, anche il bestiame domestico e carcasse animali quando le prede scarseggiano.

Animale che generalmente vive in gruppo, il Lupo ha una serie di atteggiamenti tipici: muove la coda in segno di saluto; rizza il pelo e ringhia in atteggiamento di dominio; abbassa le orecchie e la coda, mettendola tra le zampe, in segno di sottomissione e paura.
Le impronte del Lupo presentano il segno di quattro dita, sia nell’arto anteriore (nel quale il pollice è più alto delle altre dita e non lascia traccia sul terreno) che in quello posteriore. Misurano tipicamente 10 centimetri di lunghezza per 9 di larghezza, ed assomigliano a quelle di un grosso cane. Nel caso del lupo, tuttavia, le due dita centrali sono più avanti della linea congiungente le due dita laterali. Ciò permette anche di distinguere le orme del lupo da quelle della volpe, che sono inoltre più strette e piccole.

All’inizio degli anni settanta era considerato quasi in via di estinzione a causa della persecuzione perpetrata dall’uomo; oggi grazie ad una serie di condizioni favorevoli, fra cui la presenza di aree protette, l’abbandono della pastorizia e l’aumento degli erbivori selvatici, l’espansione territoriale e l’incremento numerico del lupo rappresenta un elemento incoraggiante per il futuro di questo animale. Da un recente studio sulla stima della popolazione del Lupo in Italia si possono contare tra i 1600 e 1900 esemplari, anche se bisogna tenere conto che il numero varia ogni anno a livello locale a causa di fattori naturali ed umani. Basta ricordare i conflitti con gli allevatori e gli atti di bracconaggio che determinano cambiamenti nella dimensione della popolazione durante l’anno e tra gli anni.
In Molise, come nel resto d’Italia, la popolazione è in espansione e ne sono testimonianza le nuove osservazioni fatte fino a ridosso della costa nel territorio di Guglionesi.

Il Lupo è un animale selvatico e un grande predatore, ma non rappresenta alcun pericolo per l’uomo e per questo non va demonizzato. Si ricorda che questo splendido predatore è estremamente diffidente ed elusivo con abitudini prettamente notturne e crepuscolari e riuscire ad osservarlo in natura è un evento raro ed eccezionale. Come testimoniano i dati relativi al territorio italiano, non è mai stato documentato alcun caso di aggressione nei confronti dell’uomo nell’ultimo secolo.

Dottore Ambientale
Alfonso Ianiro

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