Veneziale-Petraroia, contesa sul lavoro: bocciata la mozione dell’ex assessore

L’ex delegato al Lavoro puntava alla revoca dei fondi per la mobilità in deroga destinati, tra gli altri, alla platea dei dipendenti Ittierre

---

ISERNIA. Confronto serrato, ieri in Consiglio regionale, tra l’assessore alle Politiche dello Sviluppo Economico Carlo Veneziale e l’ex assessore al Lavoro Michele Petraroia. Al centro del dibattito, la questione occupazione in Molise, con il consigliere ex Pd che aveva presentato una mozione con la quale intendeva impegnare il governo regionale a revocare la delibera 638 del 30 dicembre scorso. Mozione sonoramente bocciata in aula.

Con il provvedimento n. 638 la Giunta Frattura aveva preso atto delle decisioni della Commissione regionale tripartita, con le quali erano state destinate per gli ammortizzatori sociali in deroga 12 milioni di euro e per le politiche attive del lavoro altri 8 milioni di euro.

La scelta politica dell’esecutivo regionale, a dicembre, era stata quella di impegnare tali risorse per una vasta platea di lavoratori ai quali la mobilità ordinaria fosse scaduta o in scadenza tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2017, concedendo la mobilità in deroga per un periodo di 5 mesi; di 7 mesi, invece, se l’azienda fosse stata ricadente nel territorio di uno dei comuni ricompresi nell’Area di crisi complessa.

Obiettivo di Petraroia, invece, voleva essere quello di destinare l’intero plafond di 20 milioni – lasciando così privo di risorse anche il bacino delle politiche attive del lavoro –  alla platea dei 1.700 lavoratori che avevano già beneficiato della mobilità in deroga.

Di diverso avviso l’intento della Giunta regionale, che ha invece preferito equiparare nella fruizione degli strumenti entrambe le platee di beneficiari, optando in tal caso per coloro i quali avessero finora goduto della sola mobilità ordinaria, non anche di quella in deroga.

A ribadire la linea del governo regionale ha pensato perciò l’assessore Veneziale, unico membro della Giunta presente in aula in quel momento, che ha spiegato come, tecnicamente, per ‘accontentare’ la platea di lavoratori cui faceva riferimento Petraroia andasse ricreato il cosiddetto requisito della continuità. Tuttavia, anche se così fosse stato, tali lavoratori avrebbero comunque avuto un sostegno di massimo sette mesi. Ma, solo per fare un esempio, da tale scelta sarebbe rimasta esclusa da qualsiasi sostegno l’intera platea Ittierre, al di là dei proclami di difesa dei lavoratori del tessile.

Veneziale ha poi risposto ai rilievi di Petraroia chiarendo come non di nuova assegnazione di fondi si trattasse, ma di autorizzazione all’utilizzo di risorse già assegnate, dalle quali andavano sottratte quelle già utilizzate per una disponibilità appunto di 20 milioni di euro, non di 52 come sostenuto dall’ex assessore.

Alla fine, la mozione di Petraroia è stata respinta.