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Riapertura del posto fisso di Polizia al ‘Cardarelli’, la richiesta del Coisp

Per potenziare la sicurezza. Il sindacato autonomo di polizia ha sollecitato anche l’istituzione di un commissariato a Venafro e ribadito il no alla chiusura del presidio di Larino


CAMPOBASSO. No alla chiusura del distaccamento della Polstrada di Larino e impegno per la riapertura del Posto di Polizia presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso e per l’istituzione di un Commissariato a Venafro. Una battaglia portata avanti dal Coisp, il sindacato indipendente di Polizia, che torna a prendere posizione sulla chiusura, effettuata o annunciata, di alcuni presidi di pubblica sicurezza.

“Di giorno in giorno troviamo nelle pagine dei giornali locali di tutto il Molise, come anche nelle parole di molti cittadini – ha dichiarato il segretario generale regionale del Coisp Giovanni Alfano – la ricerca di sicurezza e la paura delle possibili conseguenze nefaste che insorgerebbero dalle possibili chiusure dei presidi di Polizia esistenti da diversi anni su tutto il territorio e per i quali l’amministrazione, per via di una spietata spending-review, continua insistentemente con la sua incessante azione di razionalizzazione”.

Il primo impegno del Coisp è per il rafforzamento della Polstrada di Larino “che tutta la cittadinanza e il primo cittadino di quel paese vogliono mantenere vivo a tutti i costi, offrendo concrete possibilità di collaborazione, come l’utilizzo dei locali dell’ex carcere in comodato gratuito e già vagliati in maniera positiva dagli organi responsabili”. Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una delibera che si oppone alla chiusura e il 1° marzo ci sarà un incontro con il neo prefetto di Campobasso, Maria Guia Federico, alla quale sarà chiesto di salvaguardare il distaccamento, anche in considerazione dei ’centri Sprar’ aperti sul territorio e dell’hub in cantiere a San Giuliano di Puglia.

Poi la battaglia per la riapertura del posto fisso di Polizia al Cardarelli, la cui soppressione da parte dell’Autorità provinciale di Pubblica sicurezza, rimarca Alfano, “ha senza meno contribuito all’aumento dei reati predatori commessi all’interno ed all’esterno di quel plesso, rendendo così vane tutte quelle attività ed iniziative messe in pratica per la costituzione del ‘codice rosa’ e per la prevenzione della violenza di genere”.

“Infatti è inevitabile – chiarisce in proposito il sindacalista – che se nell’immediatezza del reato la vittima non trova al pronto soccorso un operatore di Polizia pronto a raccogliere la sua denuncia e altri importanti elementi utili alla ricerca degli autori, con il passare del tempo, sarà sempre più difficile riuscire in questo, e con il rischio molto plausibile di un ripensamento per l’incalzare dello stato emozionale della paura di possibili ulteriori ripercussioni”.

Dal Coisp anche l’adesione al ‘Comitato unico per la salvaguardia della Corte d’Appello di Campobasso’, presieduto da Vincenzo Di Giacomo e contro la ventilata soppressione della Scuola di Polizia ‘Giulio Rivera’ di Campobasso.

“Per la Questura di Isernia, per il Commissariato di Termoli e il Compartimento della Polizia Postale di Campobasso – rimarca ancora Alfano – ci siamo battuti sempre per il loro rafforzamento, mettendo in evidenza l’aumento smisurato della criminalità in quelle zone geografiche prossime ai territori campano e pugliese. Abbiamo chiesto rinforzi di personale e di mezzi per poter contrastare in maniera incisiva la crescente criminalità organizzata sul nostro territorio e il crescente aumento dei reati informatici, consumati anche nel Molise (prevista infatti anche una drastica riduzione degli operatori presso la Polizia Postale)”.

Richieste a cui ora si è aggiunto il sostegno all’apertura di un Commissariato o un posto fisso di Polizia a Venafro, per potenziare il controllo per quella via importante d’accesso per il Molise. Un rafforzamento degli organici, ha concluso il segretario del Coisp, è poi necessario anche in considerazione delle nuove esigenze di ordine e sicurezza dovute all’aumento dei profughi: 2.921 persone accolte nei centri temporanei gestiti dalle Prefetture con convenzioni con operatori privati, e 475 accolti nei progetti triennali Sprar, d’intesa con i Comuni. Per un totale di 3.396 unità al 25 ottobre 2016 con un incremento del 111% rispetto al 31 dicembre 2015 e un’incidenza percentuale complessiva pari al 2,02% del totale dei profughi accolti su tutto il territorio nazionale.

Carmen

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