Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti l’ha nominata commissario straordinario. “Vado via con il Molise nel cuore”, ha detto nella sua lettera di saluto
CAMPOBASSO. Marinella D’Innocenzo lascia, dopo trenta mesi, l’incarico di direttore generale della Salute per la Regione Molise. La notizia era già nell’aria, dopo che il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti l’ha nominata commissario straordinario della Asl di Rieti.
“Vado via con il Molise nel cuore – ha detto nella sua lettera di commiato – e per questo vado via anche a malincuore. mUn saluto e un ringraziamento ai molisani e a quanti hanno lavorato fianco a fianco con me supportandomi in un compito complesso e delicato. Ci siamo dati un obiettivo, offrire a tutti i cittadini la sanità che meritano, una sanità equa, di qualità, efficiente e vicina. Abbiamo fatto il possibile per raggiungere il risultato, ricorrendo anche a scelte più che impopolari. Erano necessarie, continuo a ripeterlo anche a chi non sono mai piaciuta”.
“Sono stata chiamata ad assolvere a una funzione particolarmente delicata per la Regione Molise: gli obblighi imposti dai Ministeri per il superamento del piano di rientro dal disavanzo sanitario e la necessità di riorganizzare il Servizio sanitario regionale non lasciavano eccessivi spazi a scelte demagogiche e di conservazione dello status quo. Si è dovuto, infatti, procedere ad azioni tese alla razionalizzazione della spesa e dei servizi sanitari e contestualmente senza provocare ripercussioni sui cittadini garantire la sostenibilità del Ssr”.
“L’obiettivo perseguito attraverso l’elaborazione del Pos 2015-2018 è stato improntato principalmente sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e al contestuale rafforzamento dell’offerta territoriale, sia in termini sanitari che socio-sanitari. In tutta onestà, ritengo di aver sempre proposto, insieme alla squadra regionale, soluzioni adeguate al contesto e aperte al confronto con tutti gli attori del territorio, pur nel rispetto dei vincoli imposti che hanno non poco limitato le scelte che, per quanto possibile, sono state sempre operate in stretta sinergia con la Struttura commissariale, con le strutture organizzative della Direzione generale per la Salute, con i responsabili dell’ASReM e condivise con le forze sociali”.
“Lascio il Molise nella consapevolezza che, pur avendo invertito la rotta – a breve, me lo auguro, ci sarà l’uscita dal piano di rientro, e dopo ben 10 anni non è poco! – ci sia da completare un percorso virtuoso che metta definitivamente in sicurezza il Ssr e assicuri a tutti i cittadini, soprattutto a quelli fragili, servizi e prestazioni di qualità”.
“Come è noto, mi è stata offerta l’opportunità di dedicarmi ad altri compiti, quale Commissario dell’Asl di Rieti, area interessata fortemente dagli ultimi eventi sismici. È una nuova sfida che ho sentito il dovere di accogliere, mettendo a disposizione le competenze e la formazione maturate negli anni con lo svolgimento di incarichi impegnativi. Dal Molise porto via un prezioso bagaglio di esperienze”.
“Si poteva fare di più, potevo fare di più? È la domanda che mi pongo andando via. Certo! Ma, purtroppo, la drammatica situazione economica ereditata, la mole di contenzioso che ha comportato ulteriori e pesanti oneri per il bilancio della sanità regionale, la carenza del personale determinata dal blocco del turn-over, hanno fortemente penalizzato e condizionato l’ambito di operatività. Vado via dal Molise convinta di essermi spesa, senza mai risparmiarmi, per risanare una situazione debitoria pregressa e creare i presupposti per un processo di risalita e di crescita”.
“Penso di aver operato con coscienza, rigore, responsabilità e disponibilità al dialogo, nell’esclusivo interesse della comunità molisana alla quale mi sento particolarmente legata. Adesso bisogna continuare ad andare avanti completando il progetto di risanamento e riorganizzazione del Ssr per permettere al Molise di diventare una Regione virtuosa come merita”.
“Sono grata al presidente Paolo Frattura, mi ha dato un’opportunità straordinaria per una crescita professionale e umana. È stato un compagno di viaggio presente e attento: con lui anche scontri ma sempre per quell’obiettivo comune, sentito da entrambi come prioritario e non negoziabile, di garantire a tutti in Molise una sanità giusta; sono grata ancora ai miei colleghi per l’ottimo lavoro svolto e a tutti coloro che, credendo nel cambiamento, hanno resistito con me anche all’asprezza e all’acrimonia con cui sparuti gruppi, spesso, di “privilegiati” hanno osteggiato la riorganizzazione e il risanamento della sanità molisana. La sanità è un diritto di tutti, soprattutto delle persone più deboli: per questo diritto io ho lavorato e lavoro ogni giorno. Grazie a tutti e arrivederci”.
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