Ricostruzione, i precari attaccano Ciocca: “Lottiamo per difendere il diritto al lavoro”

Continua il botta e risposta tra gli ex lavoratori dell’Agenzia di Protezione civile e il consigliere regionale delegato

CAMPOBASSO. Ricostruzione post-terremoto, il gruppo ‘Precari sisma 2002’ torna ad attaccare il consigliere regionale delegato Salvatore Ciocca. Precari ex dipendenti della struttura commissariale post sisma poi ex dipendenti Arpc e infine ex dipendenti Arps, “chiamati a fare lo stesso lavoro dal 2003 in poi, quasi tutti con più di dieci anni di servizio, cui si sono aggiunte nuove unità con il concorso”.

I precari accusano in particolare Ciocca di aver fatto “di tutta un’erba un fascio, delle persone che hanno partecipato al concorso Arpc, danneggiando così l’immagine di decine di professionisti, padri e madri di famiglia”.

“Lei sa benissimo – hanno dichiarato i precari, rivolgendosi al consigliere – che dei circa 200 assunti le persone partecipanti al concorso rinviate a giudizio sono sei o sette al massimo. In Italia vige ancora la presunzione di innocenza sino al terzo grado di giudizio, per capirci, quella che in questi giorni sta sbandierando l’ex Presidente del Consiglio Renzi. Poi, se vuole un altro esempio, nello stesso Consiglio regionale vi sono diverse persone che hanno controversie in corso, ma non per questo sono colpevoli o noi le riteniamo tali. I tribunali decidono chi è colpevole, non i Consiglieri regionali”.

“Le difficoltà le conosceva da quattro anni – hanno concluso i precari – e ha saputo risolverle solo mandando tutti a casa. Noi non facciamo politica, ma stiamo solo esercitando e rivendicando il nostro sacrosanto diritto alla difesa del posto di lavoro, diritto che lei dovrebbe conoscere bene e tutelare vista la sua appartenenza di partito. Vogliamo solo dire la nostra senza essere offesi o oggetto di allusioni, a noi interessa solo essere trattati per quello che siamo, ovvero cittadini perbene”.