Conteggi sbagliati, il Comune aumenta la tassa sui rifiuti: piano tariffario “palesemente errato”

Tari più alta a Isernia mediamente di circa 10 euro l’anno per le famiglie, più salata per i commercianti. La gestione commissariale, nel 2016, non aveva appostato alcuni costi costringendo l’amministrazione d’Apollonio a correre ai ripari. Botta e risposta tra Fabia Onorato e Giampiero Mancini, che boccia, conti alla mano, l’operato di Saladino

di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Tassa sui rifiuti più alta, per quest’anno, per i cittadini Isernia. Una conseguenza dei conteggi dell’anno precedente da parte del Comune, dai quali è mersa una “sostanziale anomalia”, come spiegato ieri in assise dal consigliere delegato al Bilancio, Giampiero Mancini.

GLI AUMENTI. Per effetto di questa situazione, i cittadini di Isernia si troveranno a dover pagare, nel 2017, mediamente circa 10 euro in più all’anno per le utenze domestiche, con un aumento direttamente proporzionale al numero dei componenti del nucleo familiare. Più pesante sarà, invece, la gabella per le utenze non domestiche, ovvero le attività commerciali, che fino all’anno scorso pagavano meno delle private abitazioni.

Nel procedere a riorganizzare il piano finanziario per la Tari, l’intenzione dell’amministrazione voleva essere quella di riequilibrare lo sbilanciamento di costi che tanto era stato contestato da più parti, con le attività commerciali che si trovavano paradossalmente a pagare meno, nonostante la metratura, rispetto ad abitazioni di dimensioni più contenute. Ma il tentativo di far pagare meno le utenze domestiche è stato vanificato, in parte, dalla verifica obbligata del Piano finanziario 2017, che ha appunto evidenziato l’anomalia nei conti di Palazzo San Francesco.