HomeSALUTE & BENESSEREAttacco d’asma: i suggerimenti per gestirlo

Attacco d’asma: i suggerimenti per gestirlo

Ecco come aiutare genitori e bambini a riconoscere e ad affrontare la malattia respiratoria. Le indicazioni del dottor Angiuli della farmacia San Lazzaro

Parte IV

Quali sono i segni d’inizio di un attacco d’asma?

I segni di avvertimento di un attacco d’asma in genere precedono la crisi e, oltre a variare da soggetto a soggetto, possono essere diversi di volta in volta.

Questi segni possono essere: starnuti ripetitivi; gocciolamento al naso; prurito agli occhi e lacrimazione; mal di gola e prurito alla gola; tosse, specialmente notturna; affanno; sensazione di costrizione al torace; respirazione più rapida del normale; riduzione del picco respiratorio di flusso (PEF); stanchezza; nervosismo e agitazione; febbre; occhiaie; viso che impallidisce.

Come usare il misuratore del picco espiratorio di flusso.

Il misuratore del PEF è uno strumento che misura l’uscita dell’aria dai polmoni.

Il misuratore può essere usato per: stabilire se la terapia funziona bene; decidere quando aggiungere o sospendere un farmaco; identificare i fattori scatenanti, cioè i fattori che determinano un’accentuazione dei sintomi asmatici.

Tutti i bambini di età superiore a 5 anni, adeguatamente istruiti, con asma moderata-grave dovrebbero prendere in considerazione l’uso del misuratore del PEF; perfino i bambini di tre anni potrebbero provare ad usarlo.

Cosa fare durante un attacco d’asma?

Restare calmi; fare assumere al bambino il farmaco consigliato dal pediatra; allontanare gli eventuali fattori scatenanti; se possibile, utilizzare il misuratore del picco espiratorio di flusso per valutare la comparsa di segni di una respirazione difficoltosa, non fare bere al bambino molta acqua; non fare respirare al bambino vapori d’acqua calda; non somministrare farmaci da banco senza aver prima consultato il pediatra.

Segni di emergenza in corso di una crisi d’asma che richiedono il ricorso al pronto soccorso o l’intervento del 118.

Il bambino: si piega in avanti per respirare; si sforza eccessivamente per respirare; le narici si dilatano durante la respirazione; il torace e il collo si retraggono ad ogni inspirazione; si sforza a camminare o a parlare; interrompe il gioco e non riesce a riprenderlo; la medicina a rapida azione broncodilatante non funziona a sufficienza o non dà alcun effetto; le labbra e le unghie diventano di colore blu o grigio.

Il bambino asmatico può fare attività fisica?

I bambini affetti da asma possono giocare e partecipare a molte attività, inclusi gli sport, come tutti gli altri bambini. Un obiettivo importante è elaborare una terapia che consenta al bambino di fare tutte le attività fisiche che desidera. Ciò vuol dire non porre limiti all’attività del bambino. I bambini asmatici sono tutti uguali. Ogni soggetto ha diversi livelli di attitudine fisica e di maturità.

  • – Cercare di trovare un accordo sui limiti che sembrano accettabili sia dai genitori che dal bambino.
  • – Informare i genitori/bambino sui fattori scatenanti l’asma e individuare le migliori soluzioni.
  • – Addestrare il bambino su come effettuare una corretta terapia prima dell’attività fisica.
  • – Addestrare il bambino su come comportarsi in caso di un attacco d’asma.

È importante parlare dell’asma del tuo bambino con gli altri.

Parlare della malattia del bambino con i familiari e gli amici, in quanto l’asma ben controllata e accettata rende il bambino esattamente uguale agli altri. Spiegare le modalità di intervento in caso  di attacco d’asma; parlare ad insegnanti e allenatore all’inizio dell’anno scolastico.

Che deciso?…Mando a scuola il bambino?

Il bambino può andare a scuola se: ha il naso chiuso senza sibilo; il sibilo respiratorio scompare dopo l’uso di un farmaco broncodilatatore; non si sforza quando respira, il valore del PEF è buono; se corre non tossisce.

Il bambino non può andare a scuola se: ha febbre superiore i 37,8 gradi; ha mal di gola, ghiandole del collo rigonfie e dolenti, tosse e sibilo persistono dopo l’uso del farmaco broncodilatatore; respira con difficoltà molto rapidamente; si registra un valore di PEF inferiore a 65-70% del valore migliore personale.

Come deve essere seguito nel tempo il bambino asmatico?

Il follow-up del bambino con asma dipende dalla gravità della malattia. È importante valutare periodicamente, con il pediatra, la corretta adesione del bambino alla terapia e controllare che tutta la famiglia sia coinvolta nel controllo dei fattori che causano la malattia, attraverso le procedure di prevenzione ambientale prescritte.

  • – In tutti i pazienti è consigliabile, quando il bambino è collaborante, effettuare una spirometria almeno una volta l’anno; 2-3 volte l’anno nei pazienti più gravi.
  • – Test allergologici e altri esami di approfondimento non si rendono di solito necessari dopo la diagnosi iniziale.
  • – Una visita completa deve essere effettuata almeno una volta all’anno e sempre ad ogni nuovo episodio asmatico.
  • – Il paziente asmatico può essere seguito in collaborazione con un centro specialistico pneumologico.

E ricordiamoci che il 70-80% dei bambini con asma dopo la pubertà non avrà disturbi.

(continua)

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