HomeSenza categoriaPozzallo, il Molise al vertice europeo sull’immigrazione

Pozzallo, il Molise al vertice europeo sull’immigrazione

All’importante meeting ha partecipato il presidente del consiglio regionale Vincenzo Cotugno che ha lanciato un appello alla collaborazione rivolto all’Europa: “Da soli non possiamo farcela”


POZZALLO. Di scena a Pozzallo, in Sicilia, la Conferenza degli organi specializzati in Affari comunitari, per affrontare la delicata tematica dell’immigrazione. Un vertice europeo cui il Molise ha preso parte con il presidente del consiglio regionale Vincenzo Cotugno, invitato all’importante meeting dal presidente della XIV Commissione al Senato, Vannino Chiti, in quanto coordinatore del gruppo di lavoro della Calre che si occupa di immigrati minori non accompagnati. Al centro del dibattito l’intero sistema dell’accoglienza e la necessità di uno sforzo da parte dell’Europa tutta per affrontare al meglio l’emergenza umanitaria. Necessità espressa dallo stesso Cotugno, che ha portato a conoscenza dei partecipanti, ottenendone la condivisione, un progetto realizzato dal Molise sull’integrazione. “Il dramma dei migranti, particolarmente vivo in Sicilia, – ha affermato – rappresenta un’emergenza di cui l’Europa deve farsi carico. Da soli non possiamo farcela!”. Quindi la testimonianza. “Si tratta di una questione da affrontare con la massima cura e sensibilità,- ha proseguito – ragazzi senza famiglie che cercano ed hanno bisogno, di ricostruire la loro vita lontano dalla fame, dalle violenze e dalle guerre. Il progetto presentato dal Molise, e illustrato anche in Senato, parla di percorsi formativi, di protocolli definiti che vanno nella direzione dell’integrazione  e dell’adozione tutelando unicamente gli interessi dei minori. Le testimonianze raccolte in questo centro di Pozzallo dicono che il 70% di chi sbarca ha subito violenze, il 90% delle cause di morte è per fame, torture e violenze di ogni genere. Un paese civile non può accettare tutto questo! Grazie a questo incontro,- ha concluso Cotugno con un monito – oltre ai rappresentanti italiani, 20 rappresentanti di altrettanti stati europei hanno toccato con mano il dramma che non può essere gestito solo  dall’Italia. L’Europa deve affrontarlo come un problema di tutti gli stati membri se vogliamo un’Europa unita, prospera e forte”.

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