Categories: CRONACA

Violenza sessuale alla badante: giudizio in arrivo per anziano invalido

A processo un 70enne della provincia di Isernia. Il 3 novembre l’esame dell’imputato e la probabile sentenza


ISERNIA. Sarà ascoltato il prossimo 3 novembre, come da richiesta del suo avvocato difensore, l’anziano di circa 70 anni accusato di violenza sessuale continuata dalla sua ex badante, una donna africana di mezza età. Stamani l’udienza dibattimentale presso il tribunale di Isernia, con il collegio giudicante presieduto dal dottor Vincenzo Di Giacomo, con Paola Ginesi e Giovanna Zarone a latere – che ha ascoltato alcuni testimoni d’accusa, tra cui il medico del paese dove sarebbero accaduti i fatti – un comune dell’Isernino confinante con la provincia dell’Aquila – e un’altra badante che in passato aveva assistito l’uomo, parzialmente invalido a seguito di una brutta caduta. Tra i testi, era prevista anche l’audizione della parte offesa, che tuttavia risulta attualmente irrintracciabile.

Se il medico si è dovuto limitare a riferire quanto appreso dalla badante, diversamente l’altra donna ascoltata ha riferito di non aver mai avuto particolari problemi, quando prestava servizio in casa dell’imputato. Descritto come un uomo che, a dispetto dell’età, non era certo rassegnato alla pace dei sensi, anzi. Celibe, dopo un corteggiamento mai sfociato in nulla di particolarmente invadente, il 70enne le avrebbe addirittura proposto di sposarla, accettandone pacificamente tuttavia il garbato quanto fermo rifiuto.

Su richiesta del legale di fiducia, Pompilio Sciulli, è stato dunque ammesso l’esame dell’imputato, previsto per il prossimo 3 novembre,  data in cui dovrà essere ascoltata, come testimone d’accusa, anche una terza badante che ha lavorato in casa dell’invalido. In quell’occasione non è da escludere che il tribunale arrivi anche a pronunciare la sentenza.

La vicenda ha suscitato grande clamore, anche mediatico. Stando alle accuse, inizialmente il pensionato avrebbe tentato un timido approccio nei confronti della badante africana. Per poi passare a corteggiamenti invadenti e insistiti, corredati da espressioni allusive e volgari. Poi un crescendo di proposte esplicite, sfociate in palpeggiamenti e nella presunta, consumata violenza. L’uomo si sarebbe fatto forte della posizione preminente di datore di lavoro per costringere la badante a concedergli favori sessuali a piacimento. Sotto la minaccia di cacciarla via e lasciarla senza lavoro e senza soldi, data la situazione di bisogno della straniera che, sfinita, denunciò tutti ai carabinieri del paese. Accuse tutte da dimostrare, come sempre sostenuto dall’avvocato Sciulli, vista anche la condizione fisica del suo assistito.

 

 

Pasquale

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