Autovelox sulla Statale 85, la replica dei comitati al prefetto: “E’ illegittimo”

E’ botta e risposta all’indomani delle sentenze che hanno dato ragione ai cittadini multati: “La nota dell’Anas non è in grado di sanare alcunché”. Annunciate nuove battaglie legali

MACCHIA D’ISERNIA. Autovelox di Macchia d’Isernia: non si è fatta attendere la replica di comitati e associazioni alla nota della Prefettura con cui è stata annunciata la risoluzione delle anomalie che, di fatto, hanno determinato l’accoglimento dei ricorsi presentati dai cittadini multati. A contestare quanto affermato dall’Ufficio Territoriale del Governo sono il Pcl, l’associazione antimafia ‘Caponetto’, la Fiadel, il comitato Pro Trignina e l’Assotir che, in una nota congiunta, ribadiscono che il dispositivo è stato dichiarato illegittimo dalla magistratura.

“La nota dell’Anas del 24 febbraio 2016 –non è in grado di ‘sanare’ alcunché, poiché si limita a non precisare il lato stradale in cui deve essere posizionato l’autovelox lasciando inalterata l’autorizzazione del 09.11.2012. Ne deriva che, come correttamente stabilito dalla magistratura sin dall’inizio e da ultimo con le numerose sentenze del Tribunale di Isernia del 10.02.2017 e del 12.05.2017, tale nota postuma dell’ANAS ‘non ha alcun rilievo in quanto l’atto autorizzativo una volta emesso si stacca dal suo autore e, per fatto assolutamente notorio oltre che di ragioni di logica e di comune buon senso , l’autovelox in questione è illegittimamente posto sul lato destro della carreggiata in direzione Venafro’. Inoltre vi sono anche altre illegittimità ancora non affrontate dalla magistratura in quanto essa ha ritenuto sufficiente già l’abusivo posizionamento dell’impianto ai fini della decisione”.

Intanto i comitati e le associazioni che da tempo hanno dichiarato guerra all’autovelox annunciano nuove battaglie legali. “Alla luce degli ultimi eventi – affermano -, sottoporremo la questione alla competente autorità giudiziaria e contabile al fine di verificare la liceità rispetto alla mancata ottemperanza delle sentenze (da cui conseguiva la rimozione dell’autovelox) da parte del Comune di Macchia d’Isernia e della Prefettura nonché sulla ipotesi di danno erariale conseguente alle spese legali a cui sono stati condannati Comune e Prefettura. Aggiungiamo – concludono – che chiederemo la restituzione dei soldi indebitamente pretesi e versati dai malcapitati utenti, la restituzione dei punti decurtati sulle patenti nonché la verifica se la destinazione dei soldi delle multe incassati dal Comune è stata ed è conforme ai vincoli di legge, atteso che su questo punto nessun riscontro ci è pervenuto né dal Comune né dalla Prefettura”.