Ancor più diretto il consigliere Scarabeo. “Volontariamente, oggi, c’è chi vuole fare melina. Ma lo statuto parla chiaro. Le riunioni sui circoli andavano fatte in maniera propedeutica, non dopo un’assemblea in cui all’ordine del giorno figura un argomento ad hoc richiesto oltre 80 giorni fa. Per le Primarie di partito – ricorda il capogruppo Pd a palazzo D’Aimmo – occorre il trenta per cento dei componenti assemblea e il quindici di quelli del partito. Ma chi deve votare è l’assemblea regionale, anche se c’è una parte del partito che chiede le Primarie, ma non le vuole veramente. Invito il presidente a fare chiarezza”.
L’invito viene subito raccolto da Frattura. “Accettai da ‘intruso’ nel 2011 le primarie, figuriamoci oggi se rinnego quel percorso politico – sgombra il campo il presidente – Ritengo giusto però che un candidato che debba riproporsi, debba prima ascoltare l’assemblea. Chiesi le primarie nel 2012, il giorno dopo la sentenza che annullò le elezioni, ma l’allora segretario e presidente del partito brigarono per fare altre alleanze. Lo statuto richiama le regole, il problema non si pone, le regole ci sono già. Le alleanze le dettano i rappresentanti dei partiti, gli organi di partito, non può farlo l’ex segretario del Pd che oggi è uscito dal Pd – manda a dire a Danilo Leva – Ognuno di noi farà le valutazioni del caso, se giocare la partita o uscire fuori. Quattro anni sono passati, chiedo al presidente e al segretario del partito di convocare un’assemblea programmatica, senza orario di chiusura, per discutere tra i partiti del programma elettorale realizzato in questi anni, per fare un resoconto che possa far valutare al partito l’oggettività del dato. Accetterò ogni decisione, purché il giudizio sia oggettivo, scevro da populismo”.
A concludere l’assemblea fiume, il segretario Micaela Fanelli. “Frattura ci ha chiesto in punta di piedi se ha il diritto di ricandidarsi. Ma ricandidare l’uscente è il percorso più logico del mondo. Per indire le Primarie occorre però avere le candidature in campo. Siamo a un anno dal voto. Qua si ragiona su quali sono le guide, partendo dalla valutazione se chi esce si può ricandidare. In mancanza di candidatura, non si può invocare l’articolo dello statuto che indice le primarie”.
Insomma, una mezza farsa. La decisione finale, su chi candidare o ricandidare, è ancora di là da venire.
Pba




