OTI: PARTITA ANCORA APERTA. Altra storia per quanto concerne artigiani, professionisti di settore e fasonisti. Il soddisfacimento integrale o parziale dei loro crediti potrebbe derivare dall’eventuale ripartenza del polo tessile molisano. Il dottor Di Gaetano, nel contesto della conferenza stampa, ha altresì annunciato una ‘terza vita’ per Oti (Officine tessili italiane), i cui dipendenti saranno licenziati a fine mese. Dopo due vendite dagli esiti disastrosi – nel primo caso il proprietario è stato arrestato e nel secondo caso si è verificato un fallimento – forse la terza sarà quella buona. Ma, alla luce dei trascorsi, si è deciso di riunire un gruppo operativo, denominato ‘gruppo di lavoro misto’, atto a vigilare su un futuro acquisto. Anche perché ci sarebbero diverse manifestazioni di interesse. “Nell’ambito della riunione indetta dal presidente del Tribunale l’8 giugno prossimo – ha proseguito il liquidatore Di Gaetano – alla quale dovrebbero partecipare il giudice delegato Emiliano Vassallo, l’azienda, le istituzioni locali, i sindacati e le associazioni di categoria, verrà vagliato un progetto assai dettagliato e ambizioso per il rilancio del polo tessile. Progetto che passa per una serie di snodi cruciali, quali la stipula di un protocollo d’intesa con pubblicazione di un bando internazionale, la costituzione di un apposito gruppo di lavoro misto ai fini della valutazione delle manifestazioni d’interesse, la co-gestione, i finanziamenti pubblici da parte della Regione anche per il tramite dei lavoratori.  Il gruppo misto, pertanto, sarà necessario per individuare un soggetto che possa subentrare nella gestione della Oti e possa farlo in maniera seria rispetto al passato. Il coinvolgimento delle istituzioni – ancora Di Gaetano – serve proprio a verificare l’affidabilità degli imprenditori e riscontrarla in maniera oggettiva, specie se le istituzioni locali decideranno, come spero, di sostenere il rilancio di Officine tessili anche con moneta sonante. In tal senso, dobbiamo essere scuri che le risorse vadano nelle mani giuste: tra i tanti pretendenti bisogna scegliere quello giusto”. 

I RISCHI DIETRO L’ANGOLO. Se una simile operazione non dovesse andare in porto, il liquidatore avverte che gli organi della Ittierre potrebbero essere costretti a chiedere il fallimento della Oti srl in liquidazione e questo, con una reazione a catena, avrebbe effetti negativi sulla stessa azienda in concordato. Dunque, si è aperta una fase cruciale. In proposito Di Gaetano ha voluto evidenziare come questo nuovo impulso per il salvataggio del polo tessile e la tutela dei lavoratori, diretti e dell’indotto, sia ascrivibile all’impegno profuso, in prima persona, dal presidente del tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo. “Se non ci fosse stato lui – ha concluso il liquidatore – non avremmo raggiunto il risultato di poter corrispondere le spettanze agli ex dipendenti, almeno non in tempi brevi. Il ruolo di Di Giacomo è stato ed è determinante”.   

AleDec