Successo annunciato per la processione dei ‘cavalli devoti’ organizzata dall’associazione multietnica Tikanè-Assiem. Premiati gli equini più belli e gli altarini più suggestivi del centro storico (GUARDA LA FOTOGALLERY)
ISERNIA. Una città intera in festa per Sant’Antonio. E un popolo, quello dei Rom, che orgoglioso rivendica una tradizione vissuta con partecipazione e devozione da tutti gli isernini. La comunità si è ritrovata unita nella fede e ha riscoperto gli antichi rituali, con un forte coinvolgimento anche dei più giovani. E la complicità del bel tempo ha fatto il resto. L’input per la ripresa dei festeggiamenti è giunto dall’associazione Tikanè Assiem, che ha portato a nuovo splendore una processione caratteristica, per anni patrimonio esclusivo dei Rom e oggi di tutta la popolazione pentra. Il fascino del cavallo bardato ha conquistato proprio tutti. Ma i preparativi in onore del Santo sono iniziati ben prima del corteo religioso. Stamani Isernia risplendeva di luce nuova: con gli altarini in onore del Santo allestiti e addobbati lungo tutto il centro storico. Scorci già di per sé caratteristici, resi ancora più speciali e incantevoli da fiori, piante, ornamenti, statue e immagini sacre: piazzette e vicoli del borgo antico trasudavano bellezza e colori, con una frenesia tipica del giorno di festa, in cui l’omaggio a uno dei Santi più amati ha reso la città più scintillante che mai.
‘Cuore’ della processione, la sfilata dei cavalli – condotti in strada da grandi e piccini – adornati a festa con fiocchi, fiori, pizzi, merletti, foto di Sant’Antonio sul dorso e i tradizionali ‘tortani’. Una tradizione riscoperta nel 2006 dapprima dall’etnia rom e poi dalla poliedrica associazione multietnica Tikanè Assiem. Quest’ultima, nata nell’aprile 2007, si è posta come obiettivo proprio quello di ridare vigore alle tradizioni folcloristiche della città di Isernia e della locale etnia rom, al fine di instaurare un dialogo nuovo, diverso, costruttivo. Al corteo – che ha preso il via da piazza Volta, all’inizio di corso Marcelli – hanno partecipato, oltre ai cavalli ‘infiocchettati’ degli organizzatori, anche quelli delle diverse associazioni equestri della provincia pentra, che hanno inteso condividere l’evento.
Il rituale in onore del Santo portoghese, patrono di Padova, ormai registra sempre più grande partecipazione nel capoluogo pentro. Per questo si riproporrà il prossimo anno, magari ancora più sentito e coinvolgente.
GUARDA LA FOTOGALLERY A CURA DI PINO MANOCCHIO E PASQUALE BARTOLOMEO
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