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Misteri, la magia si ripete. Campobasso in festa per Corpus Domini

La sfilata è partita alle 10 dal Museo dei Misteri di via Trento, per attraversare le stradine del borgo antico e del centro murattiano. La manifestazione in un clima di allerta generale per le misure antiterrorismo, con controlli serrati e la circolazione bloccata. Tantissimi visitatori e grande entusiasmo al passaggio degli Ingegni. Stasera il concerto di Alex Britti


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Corpus Domini, la città è ‘blindata’ per misure antiterrorismo più stringenti che mai, ma l’emozione dei Misteri è sempre la stessa. Un’emozione che colpisce chiunque assiste, per la prima volta o da sempre, alla sfilata degli Ingegni. Quasi tre secoli di storia di Campobasso.

Una storia iniziata intorno al 1740, quando l’ideatore dei Misteri Paolo Saverio di Zinno mise a punto quelle macchine processionali. Che all’epoca dovettero sembrare incredibili. Una magia, come lo è tuttora.

misteri 1In città, come al solito, tantissimi spettatori, malgrado le restrizioni alla circolazione imposte dalle misure antiterrorismo. Il muro delle centomila presenze è già stato sfondato da tempo e ora si punta a lanciare la manifestazione a livello nazionale e internazionale. Sperando anche nel completamento dell’iter di candidatura degli Ingegni all’Unesco, come ‘Bene patrimonio dell’umanità’. Ci si sta provando da anni. Presenti a Campobasso anche giornalisti di televisioni e giornali nazionali e internazionali, con le emittenti locali a seguire tutto il percorso.

In un clima fresco e molto ventilato, dopo il caldo e il nubifragio di venerdì sera, gli Ingegni sono partiti alle 10 dal Museo dei Misteri, accompagnati da quella marcetta festosa che in realtà è il ‘Mosè’ di Rossini. Colonna sonora della sagra. L’inizio della sfilata preceduto dal momento religioso, la messa celebrata nel Museo di via Trento dall’Arcivescovo di Campobasso-Bojano Giancarlo Bregantini.

angeliDopo la messa la cerimonia della vestizione, momento suggestivo e pittoresco insieme. Quello in cui i figuranti vengono imbracati sulle macchine, che all’improvviso da inanimate diventano viventi. Mentre i ‘diavoli’, alle prese con il trucco, tingono il volto di nero a chi passa a tiro, sindaco e amministratori comunali in primis. Che non si sottraggono allo scherzo. Succede così ogni anno. Fa parte della festa. Per molti genitori la foto dei loro pargoli col ‘diavolo’ è addirittura un vanto. E passi che ci scappa qualche lacrimuccia.

Quindi l’avvio della sfilata per i 13 Ingegni di Paolo Saverio di Zinno. I 12 sopravvissuti al collaudo del 1740 e al disastroso terremoto del 1805. E l’ultimo, il ‘Sacro Cuore’, costruito nel 1959 dalla bottega ‘Tucci’ di Campobasso, sulla base di un bozzetto originale di Di Zinno. Nella sfilata, curata dall’associazione ‘Misteri e tradizioni’ per l’amministrazione comunale, ecco la novità: a interpretare San Michele è una bambina, Lucia, la stessa che l’anno scorso aveva impersonato un diavoletto. Eclettica, non c’è che dire.

E’ nuova anche la ‘donzella’, la 25enne Maria Chiara de Michele, chiamata a interpretare uno dei personaggi più affascinanti e ambigui della manifestazione. La pudica vergine vestita di bianco, che in realtà secondo alcuni storici è una tentatrice, ‘il diavolo travestito da donna’, che appare a Sant’Antonio Abate, sul cui Mistero siede. Abito bianco sì, ma ventaglio nero e specchio, a mostrare la sua doppia anima. Lei che per questo non ride mai, resistendo a tutti gli sberleffi dei ‘diavoli’. Tra i simboli della sagra.

abramoCome lo è il Mistero più spettacolare. Quello di ‘Abramo’, che sta per sacrificare la vita del suo unico figlio Isacco. L’Angelo gli appare e gli ferma la mano, presentandosi letteralmente librato in aria. L’emblema del volo. Ancor oggi stupisce. Immaginiamo ai tempi di Paolo Saverio di Zinno cosa avranno pensato i campobassani a vedere quella magia. Gli Ingegni sono partiti dal Museo dei Misteri per attraversare le stradine del cento storico, imbandierate con i simboli dei ‘Crociati’ e dei ‘Trinitari’, le antiche confraternite della città. Il posto dove il contatto tra i cittadini e i figuranti è diretto. Mani tese dai balconi a porgere caramelle agli angioletti. Che a loro volta allungano la mano per prenderle con un sorriso. Davanti alla bottega di di Zinno, in via Sant’Antonio Abate, la banda che si ferma per suonare ‘Il Silenzio’.

Dal borgo antico il passaggio nelle vie murattiane della città. Il passaggio lungo corso Vittorio Emanuele, dove la sfilata si allarga e diventa imponente. Per prepararsi a un altro momento importante. La benedizione dei Misteri sotto i balconi del Municipio, affidata all’Arcivescovo Bregantini, che da quando è a Campobasso non ha mai mancato di pronunciare parole di elogio per gli Ingegni, sul connubio tra la bellezza della spiritualità e la forza del folklore, ha detto. Bregantini che quest’anno ha voluto ricordare il significato di ogni Mistero, per evidenziare “l’armonia mirabile di ogni Ingegno librato in volo”. Per poi puntare l’attenzione sul significato religioso della festa, rappresentato dalla processione del Corpus Domini, in programma nel pomeriggio.

A chiudere la serata il concerto di Alex Britti a piazza della Repubblica. Al quale potranno assistere 3mila spettatori. Per chi resterà fuori c’è il maxischermo. Le misure antiterrorismo impongono anche questo. In un Corpus Domini da ricordare.

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