L’imprenditore attende gli sviluppi della legge elettorale e punta a fare di nuovo da ago della bilancia alle prossime elezioni: mistero sulle alleanze
ISERNIA. Esiste e resiste. Il ‘gruppo Tedeschi’ conferma la sua presenza in Consiglio provinciale, dopo il rigetto della sospensiva, da parte del Consiglio di Stato, avanzata da Nicolino Colicchio. Una decisione che conferma in carica, almeno fino all’udienza di merito del 14 settembre, Roberto Di Pasquale. Quest’ultimo, braccio destro dell’imprenditore isernino Cosmo Tedeschi, era entrato a Palazzo Berta dopo aver proposto ricorso al Tar, accolto lo scorso 22 marzo. Primo dei non eletti della lista ‘Insieme per la Provincia di Isernia’, tramite gli avvocati Chiara Costagliola e Fabrizio Cimini aveva contestato l’annullamento di una scheda dei Comuni di quarta fascia (Isernia e Venafro). Un voto che, validato, gli ha consentito l’ingresso nell’assise di via Berta al posto di Colicchio in virtù della legge Delrio sul voto ponderato.
Nel frattempo, la compagine politica messa insieme da Tedeschi sta alla finestra in vista delle Regionali. In attesa di capire se la legge elettorale regionale sarà approvata, consentendo alla provincia di Isernia di eleggere sei consiglieri indipendentemente dal meccanismo dei resti, l’ex consigliere regionale Idv lavora in silenzio alle alleanze. Ma prevedere le mosse di Tedeschi & co., si sa, non è facile per nessuno. Basti ricordare gli ultimi 12 mesi politici dell’imprenditore, vissuti ai ritmi frenetici della corsa di un ottovolante.
Poco più di un anno fa Tedeschi – nonostante fosse un esponente di spicco del Pd – boicotta le Primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Isernia: sentendo puzza di bruciato, di decisioni già prese e ratificate dall’alto, sceglie di non partecipare direttamente. Il giorno delle consultazioni all’americana la risposta popolare è notevole: in tanti gli isernini che si recano alle urne, ma alla fine si impone Rita Formichelli, come da pronostico. E Tedeschi, per tutta risposta, opta per la corsa in solitaria, con una coalizione ‘paracivica’ di sei liste, allargata a varie forze trasversali: centristi, ex centrodestra, fuoriusciti dal centrosinistra. Il candidato sindaco preme sull’acceleratore per tutta la campagna elettorale, ma raccoglie circa 1.800 voti e alla fine, al ballottaggio, vanno i due esponenti del centrodestra, Melogli e d’Apollonio. A conti fatti, Tedeschi non vince, ma soprattutto fa perdere il centrosinistra ‘ufficiale’ di Danilo Leva e Paolo Frattura, ancora insieme nel Pd, a quel tempo. Quindici giorni dopo, al ballottaggio, si schiera apertamente con d’Apollonio (e Michele Iorio), risultando anch’egli determinante, con il suo schieramento, per la vittoria del generale della Guardia di Finanza. L’accordo – non un apparentamento ufficiale – gli vale la promessa di uno o più riconoscimenti politici ‘di peso’ come ‘ricompensa’ dell’appoggio elettorale. Ma Tedeschi rimane a bocca asciutta, con grande delusione del suo entourage: eppure, professa lealtà in Consiglio comunale al sindaco e alla sua maggioranza, che tuttavia non lo accoglie mai ufficialmente.
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