IL ‘NO’ ALLO SPRAR E IL RADDOPPIO DEI MIGRANTI. A questo punto il Prefetto ‘esce allo scoperto’ con un endorsement verso lo Sprar e, dunque, con una sua considerazione in merito alla mancata adesione di Isernia al progetto. “Pur rispettando la decisione del consiglio comunale, – afferma Guida – non può non chiarirsi, per onestà nei confronti dei cittadini, quali saranno le conseguenze di tale opzione.  Lungi dal poter limitare il numero di immigrati, che è stabilito inderogabilmente dal Piano nazionale, questa decisione produrrà un duplice effetto negativo per l’ente. Da un lato, infatti, il Comune di Isernia non potrà avvalersi del ‘congelamento’ al 2016 dei numeri per l’accoglienza (266), venendo invece inserito nel bando della Prefettura (che è stato firmato oggi) per il numero di posti previsto per il 2017, cioè 492. Dall’altro il Comune sarebbe completamente estromesso dalla gestione dell’accoglienza, con le prevedibili conseguenze in merito all’integrazione sociale ed economica dei richiedenti asilo. Qualora, invece, fosse attivato un progetto Sprar, – incalza il Prefetto –  diversamente da quanto ritenuto dal consigliere Mancini, tutti i Cat attuali chiuderebbero e quelli nuovi che saranno aperti dai gestori che vinceranno la gara bandita oggi dalla Prefettura dovranno spostarsi in altri Comuni. È quanto già accaduto altrove”. Unica eccezione Agnone su cui il Prefetto spiega: “I migranti accolti sono già diminuiti da 184 a 134 a seguito della proroga del progetto Sprar, le relative convenzioni verranno risolte dal momento in cui verranno firmate le nuove con le ditte aggiudicatarie del suddetto bando”. Infine, la rassicurazione: “Tutti i Comuni che attiveranno progetti Sprar – conclude Guida – potranno contare su numeri certi e immutabili, grazie alla ormai nota clausola di salvaguardia”.