Su accordo delle parti slitta l’udienza dinanzi al Tar e si cerca la revisione del Piano sanitario per il distretto pentro
ISERNIA. La decisione di chiudere il reparto di Otorinolaringoiatria, come stabilito dal Piano sanitario, è stata impugnata dinanzi al Tar. Prevista per oggi l’udienza al Tribunale amministrativo, la stessa è slittata, su accordo delle parti, in quanto la Regione Molise ha inteso chiedere la convocazione di un tavolo tecnico ministeriale ad hoc per trovare un’intesa che “garantisca le prestazioni essenziali ai pazienti del distretto di Isernia”, come spiegato dal legale dei medici ricorrenti Ottavio Balducci.
Questi ha, pertanto, chiarito alcuni aspetti della vicenda. L’obiettivo del ricorso sarebbe quello di ottenere almeno l’adeguamento del Piano Operativo Sanitario del settembre 2016, improntato sul parametro del rapporto tra posti letto e abitanti, ai nuovi Lea del gennaio 2017; tenendo quindi in maggior conto il rispetto dei livelli essenziali di assistenza sul territorio. In sostanza, ricalibrare la distribuzione dei posti, per un saldo che resterà costante. La speranza, anche per dare un riscontro a tutti i cittadini che hanno sottoscritto una petizione, trasmessa dallo stesso avvocato Balducci sia al governatore Frattura che al ministero della Sanità, è quella di trovare una soluzione migliorativa dell’offerta sanitaria nel distretto pentro, che vada incontro alle esigenze di medici e pazienti. Attraverso l’impugnativa, peraltro, si affronta anche il tema del pericolo di favorire una migrazione passiva degli utenti, con ripercussioni pure sulle casse regionali.
In proposito, lo stesso presidente e commissario per la sanità, illustrando la sua idea “dell’area per intensità di cure”, aveva lasciato intendere la sua disponibilità a ‘trattare’. “Se abbiamo 20 posti letto per chirurgia – aveva dichiarato proprio a questa testata – qual è il problema a riservare dei posti in ‘day surgery’ per otorinolaringoiatria? Nessuno. È sufficiente incontrarsi e chiarirsi direttamente con gli operatori per superare il problema”.
Ed è questo che, ad oggi, si intende fare. Nel giro di qualche giorno – verosimilmente il 21 luglio prossimo – dovrebbe tenersi il tavolo di confronto, con l’auspicio di ottenere il ‘via libera’ dal ministero alla revisione del Piano. Intanto, l’udienza è stata aggiornata. E il caso resta aperto.
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