Il processo al prof. cominciava il 16 gennaio 1901 e si concludeva quasi subito con un non farsi luogo a procedere, per mancanza di indizi; successivamente, fu avviato un secondo processo nel 1903, in cui l’elevata posizione parlamentare del prof. D’Antona, senatore del Regno, portava nel febbraio 1904 ad una discussione della causa davanti a tutto il Senato riunito in Alta Corte di giustizia, sotto la presidenza di G. Finali, che si concludeva con la piena assoluzione del D’Antona per non aver commesso il fatto.
Tuttavia, nella memoria dell’opinione pubblica, il nome del chirurgo restò inevitabilmente ancorato per molto tempo a quel processo, tanto che nel 1904 il celebre chirurgo sentì la necessità di scrivere un memoriale, intitolato Brevi chiarimenti di fatto intorno al mio processo, in cui forniva la sua versione dei fatti, cioè che il paziente era deceduto per l’esito naturale della malattia che egli aveva diagnosticato, al tavolo operatorio, come cancro.
Ben diverse le sorti de Il Battagliere Indipendente e del Marchese di Pietralata. Quella del 23 dicembre del 1900, numero 41 anno VIII, fu l’ultima copia pubblicata, perché il giornale venne improvvisamente chiuso e al Marchese e al titolare del Giornale, nella persona di Domenico Barbato, di Benedetto e Di Rubbio Annunziata, coniugato con Armenti Filomena, di professione giovane tipografo, venne comminata una multa di 4.000 lire, una cifra davvero esorbitante per quei tempi!
Semplice casualità o un modo per mettere a tacere due voci scomode? Questo probabilmente non lo sapremo mai.
*prof.ssa di Italiano e Storia e dottore di ricerca in Storia contemporanea




